Architettura, il Cai Auronzo tra i vincitori del Premio Dedalo Minosse
La Sezione è stata premiata per il concorso di idee che ha portato alla realizzazione del nuovo Bivacco Fanton a Forcella Marmarole. Inaugura oggi a Vicenza la mostra antologica con tutti i progetti premiati

Il progetto del nuovo bivacco Fanton esposto alla mostra
Inaugura oggi alla Basilica Palladiana di Vicenza la mostra antologica sul Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura, promosso da ALA – Assoarchitetti e dalla Regione del Veneto con cadenza biennale. Fondato nel 1997 è giunto alla sua dodicesima edizione.
«Il premio promuove la qualità dell’architettura, analizzando e ponendo l’accento sul processo progettuale e costruttivo e sulle figure che determinano il successo dell’opera: l’architetto e il committente, con al loro fianco gli esecutori (le imprese) e i decisori (le pubbliche amministrazioni)», si legge sul sito ufficiale del premio.
Il nuovo Bivacco Fanton
Tra i premiati dell’edizione 2021-22 c’è anche la Sezione Cai di Auronzo, alla quale è andato il Premio speciale “L’arca international” per il progetto del nuovo Bivacco Fanton a Forcella Marmarole, a quota 2667 metri sulle Dolomiti bellunesi.
Per il nuovo bivacco, la Sezione, in collaborazione con la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, ha indetto un concorso di idee, al quale hanno partecipato oltre 250 progetti da tutto il mondo. La scelta è ricaduta sul progetto dello Studio Demogo. Il nuovo bivacco è stato inaugurato lo scorso anno.

Il nuovo bivacco Fratelli Fanton © Cai Auronzo
La motivazione del premio
Nella motivazione del Premio speciale “L’arca international” leggiamo:
«In un ambiente fortemente caratterizzato da una visione tradizionale dell’architettura, il Cai ha manifestato la volontà di investire sull’innovazione del linguaggio architettonico, accogliendo in maniera entusiastica le proposte, fin dalla fase di sviluppo del progetto. Data la particolarità delle sfide logistiche e ambientali e ambientali che caratterizzano un cantiere completamente elitrasportato, la presenza capillare sul territorio del Cai è stata fondamentale, per coinvolgere non solo maestranze locali specializzate nell’architettura in alta quota, ma anche figure accomunate dalla passione verso l’ambiente montano, creando così una coesione tra team di lavoro e committenza, finalizzata alla realizzazione di un’pera nelle Dolomiti e per le Dolomiti».
La mostra rimarrà allestita alla Basilica Palladiana fino al 2 ottobre 2022.