Il primo censimento dei laghi alpini

Una radiografia dei laghi e dei fiumi europei, senza dimenticare la biodiversità lacustre e fluviale della regione alpina
Una radiografia dei laghi e dei fiumi europei, senza dimenticare la biodiversità lacustre e fluviale della regione alpina. Il progetto Ecoalpswater è stato coordinato dalla Fondazione Edmund Mach nell'ambito di un consorzio che vede coinvolti 12 partner localizzati in Italia, Austria, Francia, Germania, Slovenia e Svizzera.
Un momento della fase di monitoraggio © Fondazione Edmund Mach

Un'elevatissima biodiversità acquatica

«Le analisi dei campioni di Dna ambientale hanno permesso di identificare un’elevatissima biodiversità acquatica, basata sull’esame di decine di milioni di sequenze di DNA estratto o rilasciato nell’ambiente da organismi appartenenti ai batteri, cianobatteri, microalghe e pesci. E la cosa straordinaria è che queste analisi hanno permesso di identificare gruppi di organismi prima difficilmente riconoscibili utilizzando tecniche tradizionali, quali la microscopia», spiega il professor Nico Dalmaso. Si tratta in particolare di organismi che sfuggono alle analisi tradizionali perché presenti in basse quantità o difficilmente riconoscibili. Tra questi anche una specie ascrivibile a cianobatteri di origine tropicale (Cylindrospermopsis raciborskii), rilevata per la prima volta nel Lago del Frassino, subito a sud del Lago di Garda. In Europa, la diffusione di questa specie invasiva è stata legata agli effetti dei cambiamenti climatici.

La situazione in Trentino

In particolare, in Trentino i corpi d’acqua monitorati con la collaborazione dell’APPA di Trento comprendono i laghi di Garda, Caldonazzo, Ledro e Serraia e il fiume Adige. Nel lago di Ledro le attività di ricerca sono state promosse con la stretta collaborazione del progetto AcquaViva finanziato dalla Riserva di Biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria. Nelle regioni alpine italiane è stata, inoltre, chiarita la distribuzione di altre specie di cianobatteri potenzialmente tossigenici, quali Planktothrix rubescens e Tychonema bourrellyi, entrambe rilevabili nei laghi di Garda, Ledro, Iseo e Como, mentre Planktothrix è stata rilevata sistematicamente in tutto l’areale alpino.