135 partecipanti al Convegno degli Accompagnatori lombardi di Alpinismo giovanile 2023

In Alta Valle Intelvi erano presenti i livelli istituzionali di vertice del Cai, attenti ad ascoltare le richieste di semplificazione dei regolamenti interni per rilanciare un settore, quello dei più giovani, importante all'interno del Sodalizio

Convegno Ag Lom 2023

La platea del convegno © Crag Cai Lombardia

Un evento da ricordare. Così Riccardo Marchini (Commissione regionale Alpinismo giovanile del Cai Lombardia) definisce il Convegno 2023 degli Accompagnatori di Alpinismo giovanile del Cai Lombardia, svolto lo scorso 25 febbraio al Palalanzo di Alta Valle Intelvi.

Parterre d’eccezione, nonostante il decentramento della location

«Quella che poteva sembrare una sede troppo decentrata e scomoda da raggiungere, si è dimostrata una scelta vincente grazie all’ottima organizzazione messa in campo dalla Sezione Cai intelvese, sapientemente guidata da Vittorio Mazzola», scrive Marchini. «Al convegno sono state affiancate alcune manifestazioni collaterali per trasformare la giornata in una festa del Cai e della montagna».
Tra esse, Marchini cita le performance del Coro alpino Orobica e del gruppo musicale Corni dal Generus. «È un bene che questi appuntamenti siano itineranti sul territorio lombardo e che si svolgano anche nelle località più decentrate, magari costringendo ad affrontare una nutrita serie di tornanti, perché consentono di venire a contatto con le realtà più disparate, finendo per diventare occasioni di contaminazione positiva».

Presenza dei livelli istituzionali di vertice

Secondo aspetto degno di nota è stato la presenza dei livelli istituzionali apicali del Club alpino italiano: il Presidente generale Antonio Montani, la Vicepresidente generale Laura Colombo, il Presidente del Cai Lombardia Emilio Aldeghi, la presidente della Commissione centrale di Alpinismo giovanile Letizia Rossi e il rappresentante lombardo in seno alla Ccag Aronne Pagliaroli. Con loro 135 partecipanti: 42 Accompagnatori sezionali Ag, 57 Accompagnatori Ag e 12 Accompagnatori nazionali Ag, ai quali si aggiungono 24 interessati.
«Quale occasione migliore, con questo parterre d’eccezione, per affrontare concretamente, con la certezza di essere ascoltati, i non semplici problemi legati all’Ag, come è emerso da una serie di interventi molto sentiti ed accorati?», scrive Marchini.

Convegno ag lom 2023 1

Un momento dei lavori © Crag Cai Lombardia

Il resoconto dei lavori

Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito portati dal presidente della Comunità Montana Lario Intelvese, dal sindaco di Alta Valle Intelvi e dall’assessore all’ambiente, il presidente della Commissione lombarda di Ag Marco Corbetta ha dato inizio ai lavori introducendo Luigi Spaltini, Operatore naturalistico culturale, che si è soffermato sul tema, sempre più preoccupante, dei cambiamenti climatici.
«Con una carrellata di significative immagini il relatore ha reso tangibile la trasformazione dell’ambiente montano causata dalla diminuzione delle precipitazioni, dall’aumento delle temperature e dalla fusione delle masse nevose e glaciali».

Mario Polla, direttore della Scuola regionale Ag, ha presentato il XIV Corso per Accompagnatori di Alpinismo giovanile, illustrandone le modalità di svolgimento e rivolgendo ai presenti, giovani e Accompagnatori sezionali, l’invito a parteciparvi e a mettersi in gioco.
«Quello dell’insufficienza di titolati a fronte dell’alto numero di Asag e collaboratori, rappresenta infatti uno dei problemi che affliggono l’Alpinismo giovanile», scrive Marchini.

Il Presidente generale Montani ha poi conferito il titolo di Accompagnatore emerito a Mario Lanfranconi, per anni anima delle attività di Ag, e non solo, in Valle Intelvi. «Ha fatto seguito un simpatico siparietto, imperniato sul Progetto educativo, messo in scena dai bambini e dai loro accompagnatori, per ricordarci che sono loro i protagonisti delle attività per le quali il convegno viene annualmente organizzato».

Nell’ultima parte dei lavori, i partecipanti sono stati invitati a rispondere a un questionario sulla conoscenza dei Regolamenti Cai per titolati, «per la verità risultata molto lacunosa. I pressanti interventi che ne sono seguiti sul ruolo delle diverse figure che operano con l’Ag, sulle competenze che sono loro richieste e sulle difficoltà che incontrano le Sezioni nel garantire efficacia e continuità all’azione educativa rivolta ai giovani, hanno costituito la testimonianza del clima che si respira al nostro interno».

Conclude Marchini: «L’impressione è che l’attenzione delle figure istituzionali del Cai presenti sia stata tutt’altro che formale nel registrare le istanze scaturite dai presenti, operatori e presidenti di sezione. Il loro dichiarato impegno ad intervenire, avendo come linee guida la semplificazione delle norme e il buon senso nella loro definizione, possa costituite una base di ripartenza per questo importante e irrinunciabile settore del Club alpino italiano che negli ultimi anni ha vissuto, e che sta vivendo, momenti difficili».