A cura di Elio Candussi - CAI Seniores

I nuovi frequentatori delle Terre Alte spesso non conoscono nemmeno le minime norme di sicurezza. Considerano la montagna un ambiente facile e ospitale, quando invece è per sua natura severo e a volte ostile. La invadono con atteggiamenti “mordi e fuggi”: vedono il rifugio come un normale ristorante di città, vi arrivano in funivia o in macchina, vestiti con abbigliamento urbano.
Molti affrontano la montagna con superficialità, sottovalutando i pericoli. In caso di difficoltà, anche minime, si sentono rassicurati dall’idea di poter chiamare il 112 come fosse un taxi, spesso senza una reale necessità, generando costi elevati per la collettività e spostando l’attenzione dalle vere emergenze. Non a caso le richieste di intervento al Soccorso Alpino sono cresciute esponenzialmente, mentre la responsabilità degli incidenti viene spesso attribuita alla cosiddetta “montagna assassina”.
In questo quadro da iper-turismo, una quota significativa è rappresentata dagli over 65, che costituiscono il 24% della popolazione italiana, circa 14 milioni di persone, di cui 7 milioni over 75. Nel CAI i Seniores rappresentano circa il 23% degli iscritti. È un trend da osservare con attenzione, perché porta con sé delle criticità specifiche.
Per questo il coordinamento nazionale Seniores del CAI ha redatto un Decalogo di raccomandazioni, semplice e chiaro, per garantire sicurezza e soddisfazione nell’escursionismo. È un documento pensato anche per chi, al di fuori del CAI, non ha familiarità con l’ambiente alpino.
Il decalogo Seniores del CAI
SOFT AND SLOW. Le escursioni dovranno avere un limitato sforzo fisico e un’andatura lenta, per apprezzare paesaggio e compagnia. L’importante non è la mèta, ma il percorso per raggiungerla.
ITINERARIO. Valutare attentamente dislivello, lunghezza, tipo di terreno, tempi, quota, meteo e bollettino valanghe. Informare il gestore del rifugio e un familiare, prevedendo sempre un piano B per eventuali rientri anticipati.
ATTREZZATURA. Adatta alla stagione e alla quota: zaino con mappa, bastoncini, occhiali da sole, crema protettiva, copri-zaino, cellulare con powerbank e app GeoResQ, kit di primo soccorso, fischietto e telo termico.
ABBIGLIAMENTO. Idoneo a quota e stagione: intimo di ricambio, calze, pile e giacca a vento, mantellina da pioggia, guanti, cappello o cuffia di lana, calzature robuste e antiscivolo.
ALIMENTAZIONE. Apporto calorico adeguato con cibi digeribili e rapidi da assimilare (barrette, frutta secca), scorta d’acqua sufficiente e integratori salini se necessario. Evitare alcolici. Prestare attenzione perché negli anziani la percezione della sete è ridotta.
PATOLOGIE CRONICHE. Chi soffre di cardiopatie, diabete, ipertensione o problemi respiratori deve portare con sé i farmaci abituali e adeguare la terapia alle condizioni di quota. Raccomandabile un check-up medico almeno annuale.
STATO DI SALUTE. Portare il tesserino sanitario con indicazione di allergie, terapie in corso e recapiti di emergenza. Verificare le vaccinazioni raccomandate dal Ministero della Salute.
PREPARAZIONE FISICA. Le prestazioni sono ridotte rispetto a giovani e adulti di mezza età. È bene allenarsi con attività motoria costante e aerobica, che favorisce benessere fisico e mentale.
INCIDENTE. In caso di malore o trauma chiamare il 112 (o il 118 ove non attivo) e seguire le istruzioni degli operatori. Per piccoli infortuni utilizzare il kit di primo soccorso. Tenere presente che le chiamate per negligenza possono comportare costi significativi.
COMPAGNIA. Meglio affrontare l’escursione in gruppo, partendo e rientrando insieme. Il benessere si realizza in buona compagnia, in sicurezza, rispettando l’ambiente e riportando sempre a casa i propri rifiuti.