Funivia di Tires, «un pericoloso precedente di aggressione ambientale»

Cinque associazioni ambientaliste, tra le quali il Cai Alto Adige, definiscono così l'atto che ha sanato i 973 m3 costruiti in più rispetto al progetto autorizzato per la realizzazione dell'impianto. L'atto è stato impugnato davanti al Tribunale amministrativo di Bolzano
«Per permettere la costruzione della funivia Tires-malga Frommer, la Tierser Seilbahn avrebbe dovuto richiedere e ottenere l'autorizzazione paesaggistica, ai sensi della legge provinciale territorio e paesaggio, prima dell'inizio dei lavori. Al contrario, durante la fase di costruzione, la classica funivia si è trasformata in una funivia cabrio. Le stazioni di valle e di monte sono state modificate per permettere l'accesso al tetto della cabina, costruendo 973 m3 in più rispetto al progetto autorizzato e impattando così ulteriormente il pregiato paesaggio ai piedi del Catinaccio».
Leggiamo queste parole nella nota congiunta con la quale cinque associazioni ambientaliste e alpinistiche dell'Alto Adige annunciano l'avvio di un'azione legale contro la funivia di Tires. Mountain Wilderness, Dachverband, Alpenverein Südtirol, Cai Alto Adige e Heimatpflegeverband hanno impugnato davanti al Tribunale amministrativo di Bolzano l'atto che ha sanato i quasi 1.000 m3 di cubatura «costruiti illegalmente».
Le associazioni lo definiscono «un escamotage utilizzato per sanare le difformità della funivia di Tires che non dovrebbe essere mai più ripetuto in Provincia di Bolzano».
Costruzione FuniviaTires
Danni ambientali durante la costruzione della funivia di Tires © Carlo Alberto Zanella

Un modus operandi che potrebbe diventare la parassi

La nota spiega che la legge provinciale territorio e paesaggio stabilisce, come nel resto d'Italia, che le autorizzazioni paesaggistiche non possono essere rilasciate retroattivamente.
«In assenza di autorizzazione paesaggistica, è necessario ripristinare lo stato originario dei luoghi. La Tierser Seilbahn, i comuni e la Provincia si sono accordati su una procedura bizzarra: alcune parti degli edifici sono state rese inaccessibili, per compensare la volumetria costruita in eccesso, come se queste non impattassero sul paesaggio».
Un modus operandi che potrebbe diventare la prassi, temono le associazioni. Questo spiega l'impugnazione dell'atto.
«Il paesaggio originale non viene ripristinato semplicemente rendendo inaccessibili una parte degli edifici! Se in futuro questa pratica venisse applicata in tutta la Provincia, probabilmente si verificherebbe un'edificazione selvaggia e, qualora il reato venisse scoperto, sarebbe sufficiente rendere inaccessibili alcuni volumi», chiosano le cinque associazioni.
Funivia Tires 1
La funivia di tires da un'altra angolazione

Progetto di mobilità del Passo Nigra

Nella nota le associazioni si soffermano anche sul progetto di mobilità del Passo Nigra, che ha l'obiettivo di sgravare il passo dal traffico turistico e motorizzato individuale.
«Il progetto di mobilità però non è ancora stato sviluppato, né tantomeno implementato. La funivia al contrario è già stata costruita, anche più grande di quanto inizialmente autorizzato. Sarà il Tribunale a stabilire se quanto è stato fatto sia lecito o no».

Si può contribuire alle spese dell'azione legale

Mountain Wilderness, Dachverband, Alpenverein Südtirol, Cai Alto Adige e Heimatpflegeverband lanciano un appello alle cittadine e ai cittadini interessati a sostenere questa causa, offrendo la possibilità di contribuire all'azione legale, mediante una donazione a una delle associazioni.
«Ricordiamo che questo impianto di risalita è stato pagato con un contributo a fondo perduto di 11.3 milioni di euro di fondi pubblici», conclude la nota congiunta.