Parco Nazionale Gran Paradiso: al via l'anno di celebrazioni per il centenario

Istituito il 3 dicembre 1922, nel 2021 l’ente compie 99 anni.  Così, si aprirà ufficialmente l’anno di celebrazioni che porterà al compimento del centesimo anniversario del Parco
Quello del Gran Paradiso è il più antico parco nazionale italiano. Istituito il 3 dicembre 1922, nel 2021 l’ente compie 99 anni.  Così, si aprirà ufficialmente l’anno di celebrazioni che porterà al compimento del centesimo anniversario del Parco. 

I festeggiamenti per il centenario

In occasione dei festeggiamenti per il centenario, che sarà il 3 dicembre 1922, il parco sta coinvolgendo i 13 Comuni del territorio tra Val d’Aosta e Piemonte. Per ognuno di essi, viene immaginato un colore che lo rappresenti. «Tutti insieme comporranno così l’idea di una spirale, un’immagine che simboleggerà un progredire comune, continuo e strettamente connesso», scrive l’ente parco. A livello nazionale, l’inizio dei festeggiamenti sarà celebrato con un evento alll’Auditorium Parco della Musica a Roma, insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (che condividerà nel 2022 i festeggiamenti per i cento anni) e a tutto il sistema delle aree protette italiane.

Uno sguardo al futuro della ricerca e della conservazione

Istituito con il fine di conservare gli ecosistemi delle valli attorno al massiccio del Gran Paradiso, il parco ha come finalità principali il mantenimento della biodiversità e del paesaggio, la ricerca scientifica e lo sviluppo sostenibile del proprio territorio. Il futuro prossimo del parco si può delineare nell’orizzonte della ricerca scientifica di livello internazionale e dell’incremento delle presenze faunistiche, con il ritorno del lupo e la prima nidificazione del gipeto sulle Alpi Occidentali, dopo la reintroduzione. Dopo anni, anche di duri contrasti, tra Ente e territorio, la centralità del dialogo con le comunità locali è stata la vera svolta per stabilire una reale credibilità, che facesse comprendere che il Parco non era solo un insieme di regole cui sottostare, ma un progetto di conservazione e sviluppo sostenibile. Un sodalizio che si è via via rinforzato, portando alla creazione di progetti condivisi, recentemente con la nascita del centro Uomo e i Coltivi a Campiglia Soana e quello Acqua e Biodiversità di Rovenaud. «Tra le sfide da affrontare nei prossimi anni, oltre al mantenimento dell’equilibrio tra conservazione e sviluppo sostenibile dell’area protetta, quella dei cambiamenti climatici è sicuramente quella più complessa, e che vede purtroppo l’animale simbolo del Parco, lo stambecco, come protagonista», ha dichiarato Italo Cerise, Presidente del parco.