Lorenzo Mattotti firma il manifesto del 71esimo Trento Film Festival

In programma dal 28 aprile al 7 maggio, il festival vedrà la sezione “Destinazione...” dedicata all'Etiopia, Paese protagonista di alcune apprezzate opere sia di registi stranieri, che di autori etiopi spesso formatisi all’estero
È Lorenzo Mattotti, nome di primo piano del mondo dell'illustrazione, l'autore del manifesto della 71esima edizione del Trento Film Festival, in programma dal 28 aprile al 7 maggio di quest'anno.
TFF 2023 verticale
Il manifesto del 71esimo Trento Film Festival

Montagne candide, prati verdi e cielo azzurrissimo

Un'opera che raffigura montagne candide, prati verdi e cielo azzurrissimo, firmata da un autore il cui universo artistico spazia tra fumetto, pittura, illustrazione e cinema d’animazione.
«Con il Manifesto di questa 71ª edizione possiamo dire che si chiude una sorta di trilogia, che era iniziata con Gianluigi Toccafondo e poi proseguita, nell’anno del Settantesimo, con Milo Manara. Una trilogia di opere di grandi autori italiani, che – ognuno col suo stile e la sua poetica – hanno messo al centro il complesso rapporto tra l’uomo e la natura», ha spiegato il Presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi nella conferenza di questa mattina. «Dopo il lupo di Toccafondo, che ululava alla luna e forse parlava all’uomo, e l’ondina di Manara, chiusa nella sua dimensione mitologica e fiabesca, che guardava con diffidenza all’umanità che la insidiava, Mattotti sembra proporci una visione conciliante e pacificata della presenza dell’uomo in montagna».
Sulla stessa lunghezza d'onda la Direttrice del festival Luana Bisesti, che si è detta onorata
«di aver potuto collaborare con Lorenzo Mattotti, un autore la cui traiettoria artistica ha intrecciato molte volte il mondo del cinema, fino alla realizzazione del manifesto della 79ª Mostra del cinema di Venezia nel settembre scorso. Ci piace ricordare con orgoglio che il Trento Film Festival è la seconda rassegna di cinema più longeva d’Italia, seconda solo a Venezia, quindi è una di quelle coincidenze che Jung avrebbe definito significative, ricche di significati simbolici e forti emozioni».
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Un babbuino "Gelada" © Trento Film Festival

Destinazione... Etiopia

Oltre al manifesto, oggi a Trento è stato presentato anche il paese al quale è dedicata la sezione Destinazione..., l'Etiopia.
«La scelta di dedicare la sezione Destinazione... all’Etiopia vuole invitare lo spettatore, per la seconda volta dopo il successo della selezione dedicata al Marocco nel 2019, a confrontarsi con immagini e storie dal continente africano, scoprendo paesaggi e tradizioni di un Paese unico e affascinante, e affrontando fenomeni geopolitici epocali, ignorati o sottovalutati dalla lettura troppe volte miope proposta in Europa e in Occidente», ha spiegato Sergio Fant, responsabile della programmazione cinematografica del Trento Film Festival.
Questa Destinazione… Etiopia è stata possibile grazie all’affiorare nei festival internazionali di alcune apprezzate opere sia di registi stranieri, che di autori etiopi spesso formatisi all’estero, come nel caso del pluripremiato Faya Dayi (Etiopia/Stati Uniti/Qatar, 2021) di Jessica Beshir.