Il ruolo del Soccorso è diventato ancora più definito: “Grazie alle modifiche apportate, saremo ancora più vicini alla gente e ai frequentatori della montagna”

La nuova legge che regola le attività del soccorso alpino © Cnsas
Con la legge n° 126 del 13 ottobre 2020, che da pochi giorni guida l’operato del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico aggiornando la precedente normativa di quasi vent’anni fa ( n. 74 del 21 marzo 2001), sono state introdotte una serie di modifiche, presentate in conferenza stampa venerdì scorso.
Passo in avanti
Innanzitutto si evidenzia che l’attività svolta dal Cnsas è svolta non solo a favore degli «infortunati» e dei «pericolanti», ma anche dei soggetti in «imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria e dei dispersi» nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale. In secondo luogo è stato introdotto il principio della «direzione delle operazioni di soccorso» che nel caso di intervento di squadre appartenentai a diversi enti ed organizzazioni è assunta dal responsabile del Cnsas, ed è stato ribadito lo strettissimo rapporto e interazione con il «Servizio Sanitario nazionale», indicato ora in modo più preciso con «il Sistema dell’emergenza e urgenza sanitaria», «i servizi di elisoccorso e le centrali del numero unico di emergenza 112».
È stata inserita poi la possibilità di indennizzare particolari figure tecniche e sono state introdotte, riconoscendole ex lege, sette nuove figure professionali specialistiche (tecnico di centrale operativa; coordinatore di operazioni di ricerca; tecnico di ricerca; tecnico di soccorso in pista; tecnico disostruttore; tecnico speleosubacqueo; pilota di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto). Infine è stato stanziato un contributo integrativo annuo di 750.000 euro per gli anni 2020, 2021 e 2022, «in conseguenza dell’aumento degli oneri assicurativi e per l’effettuazione della sorveglianza e del controllo sanitario nei confronti dei membri del Corpo stesso».
La modifica legislativa, secondo il Ministro per il Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, «rende ancora più definito il ruolo del soccorso alpino e rappresenta un grande passo in avanti che consentirà a questo corpo di lavorare ancora meglio sui territori. Da parte del Governo continueremo a impegnarci per sostenere il prezioso lavoro del Cnsas». Soddisfatto anche il Presidente del Cnsas Maurizio Dellantonio, che sottolinea «la buona riuscita di un importante lavoro che abbiamo portato avanti negli ultimi mesi, senza annunci roboanti e con il necessario rigore».