Osservatorio a Piano Battaglia, anche il Cai partecipa alla marcia verde

Oltre 200 cittadini, i rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale, amministratori locali, il Vicepresidente generale del Cai Antonio Montani, il Vicepresidente nazionale della TAM e Presidente della sezione del Cai di Petralia Sottana, Mario Vaccarella, i Presidenti del Gr e  della Crtam Francesco Lo Cascio e Giuseppe Carapezza, hanno partecipato alla marcia verde sabato 23 aprile scorso, per cercare alternative progettuali all’osservatorio astronomico sul Monte Mufara a Piano Battaglia e sensibilizzare gli organi preposti a far conoscere ai cittadini gli elaborati progettuali nel dettaglio mediante pubblicazione. 

Tante socie e soci Cai e amanti della montagna alla marcia verde del 23 aprile scorso © Mario Vaccarella

Ottenere informazioni e un confronto sul progetto dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA): un telescopio destinato a rilevare gli asteroidi, con un edificio che occuperebbe una superficie di 850 mq. per un volume di 3.550 metri cubi.

Questo hanno chiesto gli oltre 200 partecipanti alla marcia verde, tenutasi lo scorso 23 aprile, per cercare alternative progettuali valide all’osservatorio astronomico sul Monte Mufara a Piano Battaglia. Tanti ambientalisti, amanti della montagna, i rappresentanti regionali delle maggiori associazioni di protezione ambientale (Legambiente, WWF, Lipu, Italia Nostra, Rangers d’Italia), amministratori locali, oltre al Club alpino italiano rappresentato dal Vicepresidente generale Antonio Montani, dal Vicepresidente nazionale della TAM e Presidente della sezione del Cai di Petralia Sottana, Mario Vaccarella, e dai Presidenti del Gr e della Crtam Francesco Lo Cascio e Giuseppe Carapezza.

«È stata una manifestazione di successo – sostiene Vaccarella – perché abbiamo ottenuto, da parte del Presidente dell’Ente Parco delle Madonie Angelo Merlino, nell’ambito di un Consiglio svoltosi il giorno prima (con un punto aggiuntivo all’odg), dopo un’ampio dibattito, l’impegno alla pubblicazione del progetto dell’osservatorio, come prevede la normativa: un edificio molto impattante su un territorio fragile, incontaminato e “zona A” di Parco, sito Natura 2000, accanto l’anfiteatro della Cresta della Quacella, dolomie di natura carbonatica, con guglie, ghiaioni, pinnacoli, di alto valore naturalistico e paesaggistico. Una diffida di tutte le associazioni aveva bloccato la conferenza di servizi asincrona e decisoria per l’acquisizione dei pareri che si doveva svolgere a marzo. Non siamo contrari alla ricerca scientifica, ma essa deve andare di pari passo con la tutela dell’ambiente. Fra l’altro la nuova struttura sorgerebbe non lontano da quella già esistente, collegata al Centro Astronomico di Isnello con l’Asi partner principale. Per questo chiediamo di vagliare altri siti alternativi e/o la possibilità di collocarlo nei pressi dell’osservatorio già presente nelle vicinanze e non nel sito più integro». 

La linea tratteggiata in rosso segnala l’area progettuale dove dovrebbe sorgere l’osservatorio © Mario Vaccarella

Inoltre, sempre secondo il Vicepresidente nazionale della TAM, che condivide le posizioni con la CCtam, fra i risultati raggiunti c’è l’impegno del sindaco di Petralia Sottana Leonardo Neglia – che amministra il territorio dove dovrebbe essere collocata l’opera ed ha lamentato di essere stato tagliato fuori dalla fase progettuale dall’Esa e dai suoi emissari sul posto – di far ritornare i tecnici dell’Esa e locali sul luogo per ulteriori valutazioni e verifiche. Un obiettivo ottenuto dopo un duro confronto avvenuto all’interno del Consiglio del Parco delle Madonie, con il primo cittadino di  Isnello e il Presidente della fondazione Gal Hassin che gestisce l’Osservatorio di Isnello.

Il sentiero Quercella del Cai che attraversa l’area dove sarà edificato l’osservatorio © Mario Vaccarella