La scuola della meraviglia

“Le Classi delle Montagne” della scuola media Alice Noli di Campomorone hanno coinvolto anche gli altri plessi dell’Istituto comprensivo, dalle materne alle primarie. Il risultato è una serie di progetti di didattica all’aperto che hanno l’escursione e la frequentazione della natura come principale strumento pedagogico
Una didattica portata avanti all’aperto, in mezzo alla natura, lungo sentieri tra i monti e il mare, fondata sulla meraviglia e sull’escursione come strumento pedagogico. Un modo di fare scuola che vede i bambini apprendere, scoprire e conoscere ciò che sta loro intorno con gli scarponcini ai piedi. Queste, in estrema sintesi, le caratteristiche del progetto “La Scuola della Meraviglia” dell’Istituto comprensivo Campomorone Ceranesi (GE), due Comuni dell’alta Val Polcevera.

Didattica all’aperto dalla scuola materna alle medie

Nella scuola media dell’Istituto comprensivo, la “Alice Noli" di Campomorone, è attivo da ormai dieci anni il percorso didattico “Le Classi delle Montagne”, che ora si è espanso coinvolgendo gli altri plessi: tre scuole dell’infanzia e cinque primarie.
 "La Scuola della Meraviglia" è dunque un progetto contenitore di tutte le iniziative di outdoor education portate avanti negli istituti dei due paesi.
«“La Scuola della Meraviglia” ha mosso i primi passi nello scorso anno scolastico, mettendo a sistema esperienze di scuola all’aperto che già si facevano», spiega Stefano Piana, l’insegnante della scuola Alice Noli che ha ideato “Le Classi delle Montagne”. «Le maestre dell’infanzia e della primaria, con il passare del tempo, si sono rese sempre più conto che “vale davvero la pena” fare didattica all’aperto. Soprattutto dopo il lockdown, con il bisogno di libertà e socializzazione che questo periodo ha lasciato nei bambini. Il nostro Istituto comprensivo è costituito da plessi scolastici che si trovano anche nelle frazioni, dunque a brevissima distanza dalla rete sentieristica della zona. Questo sicuramente ha facilitato e facilita la didattica all’aperto e la percorrenza in gruppo dei sentieri».
Classi Montagne Campomorone Cima Monte della Guardia
Una Classe delle Montagne in cima al Monta della Guardia © Stefano Piana

Progetti che dialogano l’uno con l’altro

I progetti portati avanti nei diversi plessi non sono indipendenti l’uno dall’altro, ma dialogano tra loro e si intersecano. Al prof. Piana piace citare il fatto che diverse volte i suoi alunni delle medie fanno visita ai piccoli dell’infanzia, dando loro indicazioni su cosa mettere nello zaino prima di un’escursione, su come si cammina su un sentiero, sulla tipologia di scarpe e sull’abbigliamento da indossare.
«Un’altra volta, due classi delle medie dovevano percorrere un sentiero che inizia nei pressi di una scuola dell’infanzia di una frazione. Quella volta i piccolini hanno camminato con noi nel primo tratto, per poi tornare indietro. Inoltre, stiamo facendo una sorta di classificazione dei sentieri: alcuni sono più difficili, dunque adatti ai soli ragazzi delle medie, altri possono essere percorsi anche dai bambini della primaria, altri ancora, i più facili, anche dai bimbi delle scuole dell’infanzia».
Bambini scuola De André
I bambini della primaria De André sui sentieri © IC Campomorone Ceranesi

Scoprire il territorio con “atteggiamento da escursionista”

Piana sottolinea che solamente “Le Classi delle Montagne” della scuola secondaria fanno vere e proprie escursioni, che prevedono anche la presenza degli Accompagnatori di Alpinismo giovanile del Cai (Sezioni di Bolzaneto e Sampierdarena). Queste tre classi (una prima media, una seconda e una terza) seguono infatti un percorso didattico con ore aggiuntive, nel quale è stata aggiunta l’educazione alla montagna alle materie classiche.
«Questo consente di organizzare escursioni più impegnative e più lunghe, che durano anche l’intera giornata. Le maestre della primaria e dell’infanzia possono invece decidere se inserire all’interno della normale programmazione scolastica una o più esperienze sui sentieri. Le loro uscite, anche per una questione di età dei bambini, sono più brevi e hanno come teatro anche semplicemente il cortile della scuola o il parco pubblico del paese».
Come accennato sopra, tutte le singole iniziative hanno un filo conduttore comune, ovvero il concetto di scoperta del territorio a piccoli passi, con un “atteggiamento da escursionista”, come lo definisce Piana,
«Ciò significa esplorare il territorio lentamente, prestando attenzione a quello che si ha attorno e che normalmente non viene notato. Le maestre stanno inoltre realizzando con i bambini dei quaderni delle escursioni, sulla falsariga di quelli realizzati dai “grandi” delle “Classi delle Montagne”, nei quali gli alunni raccontano con parole e disegni le caratteristiche dei territori attraversati e le scoperte fatte».
Disegni scuola de andré
Uno dei disegni dei bambini della primaria © IC Campomorone Ceranesi

Coinvolgere tutti i sensi corporei dei bambini

In tutte le scuole dell’Istituto comprensivo Campomorone Ceranesi, la risposta dei genitori a queste attività è entusiasta.
«Apprezzano molto una modalità di fare scuola che prevede forme di apprendimento da portare avanti all’aperto. Queste sono iniziative che coinvolgono il bambino a 360°, mettendo in primo piano il corpo. Sui sentieri i sensi dei bambini si attivano in maniera straordinaria, noi insegnanti riscontriamo in loro una vera e propria gioia di stare all’aperto».

La presentazione alla comunità

In occasione della Giornata Internazionale della Montagna, la sera dello scorso 9 dicembre, il progetto è stato presentato alla comunità con una serata condotta dai “grandi”, ovvero gli alunni delle “Classi delle Montagne”. I ragazzi di terza e di seconda media hanno descritto le emozioni e le sensazioni provate durante le escursioni, effettuate sia dal vero, sia virtualmente durante i periodi di restrizioni dovuti al Covid. I giovanissimi di prima hanno invece intervistato i due ospiti: Agnese Blasetti, illustratrice del Manuale per giovani stambecchi (edito la scorsa primavera da Salani Editore in collaborazione con il Cai) e Gabriele Canu, film-maker, fotografo e alpinista. I piccoli intervistatori hanno chiesto come si possa affinare il proprio sguardo per cogliere la meraviglia del mondo naturale che ci circonda. Agnese e Gabriele hanno risposto parlando della propria passione per la montagna e su come aprire i propri sensi per fare della meraviglia un modo di guardarsi attorno, ma anche dentro se stessi, da seguire nella vita di tutti i giorni.