Nasce dall’incontro tra amicizia, curiosità e spirito esplorativo la nuova via “Amici Miei – Atto Secondo: La grande colata nera”, recentemente tracciata dal basso sulla parete ovest del Sass de Moles, nel Vallone di Schiavaneis. A firmarne l’apertura sono Jacopo Biserni e Andrea “Gambero” Gamberini, che hanno dato forma a un progetto maturato nel tempo e alimentato da un legame personale profondo. L’idea arriva infatti dopo una prima esplorazione della parte inferiore della parete effettuata da Biserni insieme a Claudio Sartorelli; da lì la proposta di proseguire l’indagine verticale con Gamberini, alla ricerca di una linea logica e poco frequentata, lontana dai percorsi più battuti del Pordoi.
La scintilla decisiva scatta in un’occasione speciale: per il quarantesimo compleanno di Biserni, un gruppo di amici storici gli regala una lettera chiedendogli di dedicare loro la prossima via nuova. Un invito simbolico che spinge l’alpinista romagnolo a non aspettare oltre e a dare concretezza al progetto, coinvolgendo i compagni con cui condivide da anni l’amore per le linee ancora da immaginare.
La via inizia lungo un elegante diedro-camino di circa 120 metri che incide la parte bassa della parete e conduce a una grande terrazza mediana. Da questo punto, anziché seguire la deviazione verso la Torre Schiavaneis come avviene sulla via “Amici Miei – Atto Primo – La Matita” (aperta in precedenza da Biserni e Sartorelli), il nuovo tracciato punta deciso alla grande colata nera che caratterizza la sezione superiore del Sass de Moles, una striscia scura ben visibile anche dai parcheggi di Pian de Schiavaneis e già individuata da Biserni nelle primissime ricognizioni.
Il giorno prima dell’apertura, Gamberini effettua un sopralluogo dall’alto insieme ad Alice, la sua compagna, che nonostante un recente infortunio a entrambi i piedi raggiunge la cima e contribuisce alla logistica tracciando con cura la discesa tramite una serie di ometti. Un gesto che sintetizza lo spirito del progetto: determinazione, collaborazione e passione condivisa.
“Amici Miei – Atto Secondo” si sviluppa per 405 metri su roccia dolomitica di ottima qualità, con difficoltà fino al VII- e passaggi che richiedono esperienza nella protezione, poiché le attrezzature fisse sono limitate. Le prime quattro lunghezze ripercorrono la linea aperta da Biserni e Sartorelli, poi la via prosegue autonoma lungo placche nere, spigoli compatti e fessure protette con friend e nut, attraversando tratti esposti e molto estetici fino alla sezione finale della colata nera. Le soste sono attrezzate con fix e chiodi o clessidre, mentre l’ambiente rimane appartato, severo e perfetto per chi cerca un itinerario autentico, lontano dalle vie più frequentate del Pordoi.
Con un avvicinamento di circa 45 minuti dal Pian de Schiavaneis e una discesa di due ore tra ometti e gradoni detritici, l’itinerario richiede buon livello tecnico, gestione autonoma delle protezioni e materiale adeguato: due corde da 60 metri, friend fino al 3 BD con raddoppio delle misure medio-piccole, nut, cordini per le numerose clessidre e, se necessario, qualche chiodo. “Amici Miei – Atto Secondo: La grande colata nera” si presenta così come una via che unisce ricerca, affiatamento e visione estetica: una linea nuova che porta sulla parete del Sass de Moles la firma e la storia condivisa di Biserni, Gamberini e dei compagni che hanno reso possibile l’esplorazione.