Un momento del festivalSi è conclusa lo scorso 9 luglio la sesta edizione de “La Giusta Distanza”, il festival organizzato dal Teatro del Pane con la direzione artistica di Mirko Artuso, che si caratterizza per la capacità di unire teatro, musica, incontri e cinema. L'edizione di quest'anno ha visto due importanti novità: le degustazioni gourmet e la possibilità di unirsi in un cammino lungo i luoghi del festival.
Le degustazioni gourmet a prezzi popolari sono state coordinate da Filippo Bano e preparate da chef rinomati in collaborazione con ristoratori del territorio, utilizzando prodotti d’eccellenza coltivati e allevati da piccoli produttori locali. Un modo diverso per far incontrare i prodotti della tradizione e gli chef in un’ottica di valorizzazione del territorio. I piatti sono stati introdotti da Anna Maria Pellegrino, gastronoma, cuoca, docente, autrice e Presidente dell’Associazione Italiana Food Blogger e Serena Turrin, conoscitrice dei prodotti tradizionali, scrittrice e divulgatrice.
Il cammino è partito dalle pendici del Monte Grappa, seguendo un tratto del sentiero europeo E7, e ha attraversato i piccoli borghi della valle del Piave, prati e boschi, malghe e rifugi fino ad arrivare ai laghi di Revine portando racconti, musica, conoscenza e spirito di festa.
Come dichiara Mirko Artuso, “Nonostante il tempo non sia stato clemente, il pubblico ci ha seguiti, scoprendo la meraviglia della Pedemontana trevigiana nei suoi angoli più belli e un programma che ha stupito gli spettatori che credo abbia sorpreso per la ricchezza e varietà: erano più di 200 all’apertura, le altre sere gli spazi erano gremiti. Un risultato che ci porta a guardare avanti con gratitudine e fiducia”.
Il festival, che ha visto la partecipazione di oltre 30 artisti, dieci chef rinomati e 25 piccoli produttori e allevatori del territorio, ha proposto ogni sera un ricco programma di spettacoli, incontri con l’autore, concerti, performance, reading, degustazioni e molto altro.
Un momento del festivalGli eventi
Tra gli eventi, ricordiamo: Marco Paolini con uno studio per un racconto legato alle origini e alle diverse caratteristiche dei nostri fiumi, parte del progetto “Atlante delle Rive” e la conversazione tra Lucio Cavazzoni, presidente di Goodland, già amministratore delegato e poi presidente di Alce Nero e Massimo Cirri storico conduttore di Caterpillar Rai Radio 2 sui temi della sostenibilità, della biodiversità e sull’importanza di considerare la terra come opportunità di lavoro anche, e soprattutto, per i giovani.
E ancora, gli spettacoli teatrali di Rita Pelusio, Marta Zoboli, Beatrice Niero, Le Cikale, Stivalaccio Teatro. I Fratelli Dalla Via con dissacrante ironia, hanno raccontato al pubblico la vita di montagna lontana dall’immaginario illustrato nelle cartoline, invitando a scoprire nuovi punti di vista sulla vita e sulla montagna stessa.
Gli spettacoli site specific, come quello dedicato al mondo onirico di Dino Buzzati, proposto dagli attori della compagnia Teatro X Tutti, hanno accompagnato il pubblico tra i boschi del Passo San Boldo, in una passeggiata onirica, nello stile di Buzzati, verso l’incontro con “l’altro”.
Gli incontri con gli autori Paolo Malaguti e Mauro Varotto, che hanno conversato con Miro Graziotin sul tema della montagna, accompagnati da un reading di Mirko Artuso e la conversazione con Simone Salvagnin, atleta della nazionale Paraclimbing, esploratore, non vedente e grande uomo di avventura, che ha raccontato del suo cammino in Islanda.
E ancora il concerto-evento di Maria Roveran, attrice e musicista, affiancata sul palco da Francesco Carrer, che ha condotto il pubblico in un viaggio, tra musica e narrazione, che svela le intricate dinamiche tra la concretezza del lavoro artistico e le sorgenti più intime e profonde dell'ispirazione.
La performance di restituzione collettiva del laboratorio itinerante di scrittura e teatro curato dall'attore e regista Michele Bandini, una delle attività collaterali del festival, le proiezioni di cortometraggi e documentari sul nostro rapporto con gli elementi naturali selezionate dal Lago Film Fest in collaborazione con FEMS du Cinéma alla presenza dell’autrice Alessia Zampieri, iniziative realizzate in collaborazione con LAB Village - Turismo, Cultura e Industrie Creative, un progetto di ricerca coordinato dall’Università Ca’ Foscari Venezia con il Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia.
Il Festival comprendeva anche un’altra iniziativa collaterale: OTTANTAQUATTROMILA PASSI WALKING FILMING, una residenza artistica itinerante, realizzata in collaborazione con Lago Film Fest, che ha permesso a due filmmaker selezionati di vivere il festival, realizzando due cortometraggi che saranno proiettati in anteprima alla 21a edizione del Lago Film Fest (18-26 luglio 2025).
Come dichiara Mirko Artuso “è andato benissimo anche il cammino quotidiano nei territori del festival, tra Brenta e Piave. Nel 2026 proseguiremo il cammino alla scoperta dei fiumi, nella stessa direttrice e andando dal Piave al Tagliamento, per far conoscere ai camminatori e al pubblico degli spettacoli nuove località”.