Gli istruttori con gli allievi del corso. Foto EvK2CNR
Un momento della formazione. Foto EvK2CNR
Un momento della formazione. Foto EvK2CNR
Un momento della formazione. Foto EvK2CNR
Un momento della formazione. Foto EvK2CNR
Un momento della formazione. Foto EvK2CNR
Un momento della formazione. Foto EvK2CNR
Un momento della formazione. Foto EvK2CNRDopo due anni di intenso lavoro, termina in Pakistan il corso organizzato e gestito da EvK2CNR per la formazione di guide d’alta quota altamente specializzate nell’organizzazione e nell’accompagnamento di spedizioni sulle montagne del Gilgit-Baltistan, regione che ospita giganti come il K2 e il Nanga Parbat.
Il progetto, realizzato in collaborazione con il Dipartimento del Turismo del Gilgit-Baltistan, rappresenta una tappa decisiva nello sviluppo professionale e sostenibile del turismo d’avventura in Pakistan, un Paese che negli ultimi anni ha visto il numero di visitatori crescere vertiginosamente: da 30 mila presenze annue a oltre dieci milioni.
Al corso hanno partecipato trentacinque alpinisti pakistani, selezionati tra 65 candidati provenienti dai villaggi delle valli del Gilgit-Baltistan e di età compresa tra i 18 e i 32 anni. Molti di loro vantano già salite notevoli, con ascensioni di tre o quattro montagne da Ottomila metri. “Il nostro compito è trasformarli in guide competenti e preparate”, spiega Maurizio Gallo, ingegnere e guida alpina italiana, coordinatore del progetto.
La formazione, della durata di novanta giorni complessivi, è articolata in moduli teorici e pratici che proseguiranno fino alla fine del 2025. Tra i docenti figurano guide alpine italiane di grande esperienza – Michele Cucchi, Emrik Favre e Marco Zaninetti – affiancati da esperti di medicina di montagna come Annalisa Cogo e Lorenza Pratali, già ai vertici della Società Italiana di Medicina di Montagna. È inoltre previsto un accordo di collaborazione con il Soccorso Alpino.
Un laboratorio naturale ai piedi del Karakorum
Le attività si svolgono a Passu, nella parte alta della valle dell’Hunza, a pochi chilometri dal confine con la Cina. La località è stata scelta per la sua varietà di terreni, ideali per le esercitazioni: arrampicate su roccia difficile e facile, progressioni “a corda corta”, manovre di recupero su ghiaccio e simulazioni di soccorso in crepaccio.
Oltre all’addestramento tecnico, il corso punta a formare professionisti completi, capaci di accompagnare clienti in sicurezza, gestire gruppi, comunicare in inglese e promuovere pratiche di turismo sostenibile. Grande attenzione è riservata anche alla gestione dei rifiuti in alta quota, alla responsabilità ambientale e alla capacità di prestare soccorso ad altri alpinisti in difficoltà.
Un progetto per il futuro del turismo montano pakistano
Il programma di formazione rientra in un ampio piano di sviluppo promosso da EvK2CNR insieme al Governo del Gilgit-Baltistan e alla Cooperazione Italiana.
Negli ultimi vent’anni, l’organizzazione ha contribuito a creare piani di gestione per i parchi nazionali, a formare tour operator, portatori e squadre di soccorso, e a condurre spedizioni di pulizia che hanno rimosso tonnellate di rifiuti dai ghiacciai e dalle vette oltre gli ottomila metri.
Tra le iniziative future figura la realizzazione di una Scuola di Alpinismo e Ospitalità a Shigar. L’istituto formerà i futuri istruttori, garantirà continuità alla formazione e diventerà un centro di collaborazione internazionale.
Parallelamente, è in corso la nascita della Pakistan Mountain Guides Association, la nuova associazione professionale che rappresenterà guide, portatori e tour operator del Paese. Gli stessi allievi del corso ne sono i fondatori e stanno ora lavorando alla definizione della struttura, dei rapporti istituzionali e delle polizze assicurative per i soci.