Le Aiguilles du Dru dal versante ovest
Il versante ovest dell'Aiguille du Dru
Royal Robbins
Gary HemmingDal 24 al 26 luglio 1962 Gary Hemming e Royal Robbins firmano la diretta americana sulla parete ovest del Petit Dru. La storia della parete è già lunga e bellissima: si tratta di una big wall compatta, strapiombante e alta un chilometro, su cui non si possono fare calcoli: bisogna crederci e giocarsi tutto. Nell’estate del 1952 ci provano l’italo-francese Guido Magnone e i parigini Lucien Berardini e Adrien Dagory, che con numeri epici salgono molto in alto tra i lastroni di protogino finché sono costretti alla ritirata. “A prima vista – scrive Berardini – la parete è insuperabile. Quindi non c’è alcun problema tecnico: non si può fare e basta”. Ma i francesi hanno un piano e un amico di riserva: Marcel Lainé. I quattro tornano sulla guglia scalando la via Allain della parete nord, bivaccano a quasi tremilacinquecento metri, forarono la roccia con martello e scalpello, piantano dei chiodi a pressione sulla placca liscia e traversano da nord a ovest, in orizzontale, riacciuffando il tracciato della loro via dalla porta di servizio. Et voilà, il mostro è domato.
Nell’agosto del 1955 Walter Bonatti parte da solo per il pilastro sud ovest del Petit Dru, che delimita a destra la parete ovest con una colonna granitica di seicento metri. Elegante, strapiombante e di difficile accesso, il pilastro è il nuovo problema del Monte Bianco e il giovane Walter lo risolve con una lotta titanica di sei giorni, firmando una delle più memorabili imprese della storia. Cinque bivacchi, un’estate.
La diretta
Sette anni dopo arrivano i maestri americani Royal Robbins e Gary Hemming, che raddrizzano l’itinerario dei francesi con una via diretta a sinistra dell’ormai classica Magnone, evitando il pericoloso canale d’avvicinamento e le lunghe diagonali del tratto inferiore. Robbins è il guru dell’arrampicata californiana, il più raffinato scalatore di graniti, l’uomo che ha salito la mitica Salathé Wall su El Capitan nella valle di Yosemite. Gary, meno classificabile del compagno, è un colto vagabondo californiano che gira per Chamonix con i pantaloni stracciati e i maglioni rattoppati, facendo strage di fanciulle. “Nel luglio del 1962” certifica Robbins dopo la scalata, “Hemming e io abbiamo aperto una nuova via sulla spalla nord-ovest del Dru. L’itinerario, lungo circa 1600 piedi su una parete di 3000 piedi, finisce quando incontra la via tradizionale al Blocco Incastrato (Bloc Coincé), sotto il famoso diedro di novanta metri. Il percorso è molto diretto e non presenta neve e ghiaccio. Abbiamo piantato novantasei chiodi e ne abbiamo tolti novantaquattro”. In pratica hanno lasciato la via schiodata, secondo la rigida etica americana.