Frame da "Nelle squame di una trota"L'Italia possiede un vastissimo e complesso patrimonio montano, plasmato da secoli di convivenza tra natura e uomo. Secoli di storia, di evoluzione asimmetrica, che hanno oggi portato, tanto sulle Alpi quanto sugli Appennini, all’emergere di una manciata di “località vetrina”, in grado di adombrare una miriade di valli remote, borghi minori e territori periferici.
Una tendenza che comporta, in queste aree d’ombra, il rischio di disperdere un serbatoio inestimabile di meraviglie naturali, storie, tradizioni e conoscenza, a lungo custodite dalle generazioni del passato, e nelle aree patinate, il rischio di un utilizzo poco attento degli ambienti montani. Per garantire alla montagna, come caleidoscopio di realtà, un futuro rispettoso delle radici, è necessario un impegno costante e condiviso. Tale impegno non può spettare solo alle istituzioni, ma deve partire dal singolo individuo.
Per la nostra rubrica settimanale, abbiamo scelto tre film che, come tappe di un viaggio virtuale lungo la dorsale italiana, incarnano questa urgenza. Tre racconti differenti, per ambientazione e tipologia di impegno nei confronti della montagna, espresso dai protagonisti, uniti da un unico filo conduttore: la consapevolezza che la montagna non si salva da sola.
Il nostro itinerario cinematografico inizia in una zona remota della Toscana con "La signora di Zeri”, pellicola che ci porta a conoscere la storia di Margherita, una donna pastore che si batte strenuamente per difendere la sua terra, le tradizioni agro-pastorali e la vita del piccolo borgo montano dallo spopolamento e dalla cementificazione. “Movimento fermo” ci conduce tra le “montagne di mezzo”, laddove hanno scelto di vivere Sandro, Maria e Giacomo. Tre storie di “ritornanti”, ambientate in tre aree differenti (Alpi liguri, Appennino Parmense e Alpi comasche) ma allo stesso modo periferiche. Un film che mira a smontare l'immaginario di una montagna perdente, marginale rispetto alla pianura. Infine, il nostro viaggio si conclude tra i sentieri delle Grigne con "Nelle squame di una trota", che vede come protagonisti sette giovani studenti, selezionati da un progetto di educazione ambientale del CAI Family, che intraprendono un'avventura per ripulire dai rifiuti l'area attorno al Rifugio Porta, ai piedi della Grigna Meridionale. Piccoli eroi che lanciano un messaggio di responsabilità diretta, sfidando lo spettatore a non voltarsi dall'altra parte di fronte al degrado che si sta diffondendo in quota.
LA SIGNORA DI ZERI
di Emilio Pallavicino
In un piccolo paese sulle montagne toscane vive un’antica razza di pecore che prende il nome dal paese di Zeri, la Zerasca. Cinzia Angiolini è una delle pochissime pastore della zona. Il modo di allevare di Cinzia non è produttivo: lei con loro ci parla, le cura, le cerca, le porta a casa ogni sera. LA SIGNORA DI ZERI è uno spaccato di uno stile di vita fatto di fatica e sacrificio, dove il legame profondo con gli animali e la natura restituisce un potente significato alla vita.
MOVIMENTO FERMO
di Silvy Boccaletti
È un movimento fermo quello delle traiettorie di Giacomo, Maria e Sandro, tre personaggi che incarnano una diversa idea di montagna. Figure dinamiche e sfaccettate che si muovono e smuovono gli spazi marginali dei territori alpini, prealpini e appenninici, lontani da montagne-vetrina, per riscattarne le peculiarità materiali e immateriali. Svelano, dietro a un’apparente semplicità, una poliedrica abilità nel “saper fare” e nel dialogare con scale diverse, locali e globali, realtà fisiche e virtuali.
NELLE SQUAME DI UNA TROTA
di Mara Moschini
L’avventura di 7 piccole eroine ed eroi che vogliono fare la loro parte per salvare il pianeta iniziando a ripulire dai rifiuti la zona ai piedi della Grigna Meridionale attorno al rifugio Porta. Un’avventura che nasce da un progetto di educazione ambientale del Family CAI Macherio-Vedano nelle scuole elementari e medie di tre comuni (Macherio, Vedano al Lambro e Villasanta) che ha coinvolto più di 800 alunne e alunni. Il progetto “Nelle squame di una trota” ha poi dato il titolo a questo corto che racconta l’esperienza vissuta dai 7 eroi in rappresentanza anche dei loro compagni e compagne. Queste 4 bambine e 3 bambini non solo hanno fatto un’azione concretamente importante per migliorare un ambiate montano davvero speciale, ma ci guardano negli occhi e ci dicono: noi non ci siamo girati dall’altra parte e abbiamo riparato anche ciò che la noncuranza di altri stava rovinando, e tu?