30 di Parchi Nazionali: con il CAI in cammino per la natura e la biodiversità

Si celebrano oggi i 30 anni di cinque storici Parchi Nazionali italiani. Il CAI rinnova il suo impegno nella tutela ambientale, tra collaborazioni, progetti e nuovi obiettivi per la biodiversità.
Abruzzo, Campo Imperatore. Sullo Sfondo la mole inconfondibile del Gran Sasso © Pixabay

Oggi, 5 giugno 2025, non è solo la Giornata Mondiale dell’Ambiente – quest’anno dedicata al tema dell’inquinamento da plastica – ma anche un momento simbolico per festeggiare trent’anni di storia e tutela ambientale di cinque importanti Parchi Nazionali italiani: Maiella, Gran Sasso e Monti della Laga, Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Vesuvio e Gargano. Trent’anni di natura, cultura e presenza umana, vissuti anche insieme al Club Alpino Italiano, da sempre attivo promotore di un’alleanza profonda con i territori protetti.

Durante l’Assemblea dei Delegati CAI 2025, tenutasi a Catania il 24 e 25 maggio, il delegato alle Attività Ambientali e Parchi, Mario Vaccarella, ha ricordato l’impegno costante del Sodalizio nella difesa dell’ambiente montano, delineando un bilancio ricco di azioni concrete e obiettivi strategici. In particolare, è stato rinnovato l’impegno nei Protocolli di Collaborazione CAI-Parchi, che coinvolgono educazione ambientale, escursionismo sostenibile, conservazione della biodiversità e promozione del patrimonio culturale e naturale.

“Non possiamo permetterci posizioni ambigue di fronte a emergenze ambientali evidenti – ha affermato Vaccarella –. Serve più decisione, anche da parte degli enti gestori delle aree protette.”

Le celebrazioni per i 30 anni dei Parchi sono l’occasione per ribadire l’urgenza di affrontare sfide importanti come la crisi climatica, la perdita di biodiversità e il progresso sostenibile. Temi che saranno rilanciati anche domenica 8 giugno, durante la Giornata Nazionale "In Cammino nei Parchi" promossa da CAI e Federparchi: un evento che coinvolgerà migliaia di soci e cittadini in escursioni, incontri e attività di sensibilizzazione in tutta Italia.

 

Trent’anni di risultati

Tra le storie positive da raccontare c’è il Progetto Camoscio d’Abruzzo, cui il CAI ha dato un importante contributo. Da pochi esemplari sopravvissuti nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il camoscio è tornato a popolare aree come il Parco della Maiella, il Gran Sasso e Monti della Laga, il Sirente Velino e i Monti Sibillini, grazie a un’efficace strategia di reintroduzione.

A fianco del camoscio, continuano le azioni di tutela per il lupo appenninico e l’orso bruno marsicano, simboli di un equilibrio fragile ma ancora possibile tra uomo e natura.

Sul fronte della flora, da segnalare l’iniziativa del CAI di Guardiagrele e del Parco della Maiella, che il 22 maggio, Giornata della Biodiversità, ha coinvolto oltre 150 studenti delle scuole superiori locali per approfondire il valore della flora selvatica e il lavoro della Banca del Germoplasma del Parco.

 

L'obiettivo europeo del 30%

L’orizzonte si allarga all’Europa. La Strategia Europea per la Biodiversità 2030 prevede che almeno il 30% del territorio terrestre e marino dell’Unione sia coperto da aree protette, di cui un terzo soggette a tutela rigorosa. Una sfida ambiziosa che potrebbe trovare nuova linfa nel recente riconoscimento del Parco Nazionale del Matese, e nei sei punti programmatici emersi dagli Stati Generali delle Aree Protette (Roma, dicembre 2024).