La via si sviluppa per 5 tiri @Mélanie Cannac
Una libera su conglomerato per Katherine @Mélanie Cannac
Katherine Choong su Tarragò @Mélanie CannacIl 15 ottobre, Katherine Choong ha ripetuto Tarragó (8b+, 240m) a Montserrat, in Spagna: si tratta della prima libera femminile dell'itinerario aperto nel 2002, dal basso, da David Tarragó. La via è stata liberata nel 2013 dai fratelli baschi Iker Pou ed Eneko Pou. La salita ha difficoltà decisamente selettive e la linea si sviluppa su un conglomerato che richiede massima attenzione: anche Choong ha sperimentato sulla propria pelle le peculiarità di questa scalata del tutto particolare, come potete leggere a seguire. La via presenta cinque tiri e dopo la prima lunghezza di 6b, le difficoltà si impennano decisamente: 8b, 8a, 8b+, 7c+/8a.
La climber svizzera ha raccontato sui suoi social tutto il processo che l'ha portata a chiudere con successo il progetto: a quanto pare non è stato affatto semplice.“La roccia non è proprio perfetta: conglomerato polveroso e delicato, prese che si rompono a ogni tentativo... ma l'arrampicata è super atletica e sostenuta, su un enorme strapiombo, circondato dal magico paesaggio di Montserrat, Catalogna. Pensavo di riuscirci abbastanza velocemente: nessun movimento follemente difficile e lo stile sembrava calzarmi a pennello. Ma si è rivelata molto più difficile del previsto! Dopo avere lavorato ogni tiro separatamente, al mio primo tentativo dal basso, sono caduta proprio in cima al quarto tiro di 8b+. I giorni successivi, non sono riuscita nemmeno a superare il primo passaggio chiave dell'8b+, dopo aver lottato per superare il secondo tiro (8b), che a volte sono riuscita a chiudere solo al secondo tentativo”.
Come si dice in questi casi, chi la dura la vince e a volte si possono raccogliere i risultati proprio quando le condizioni si presentano come ben lontane dall'essere perfette. Sarà che c'è meno pressione, sarà che non sempre l'arrampicata è un'attività basata sulla fredda logica...ed è stato così anche per Katherine, in questa occasione. “Lo scorso 15 ottobre, dopo una giornata di pioggia, la roccia era ancora leggermente umida. Ho chiuso i tiri dal primo al terzo, poi ho superato il primo passaggio chiave del quarto, avvicinandomi al punto in cui ero caduta il primo giorno... Improvvisamente, ero di nuovo appesa alla corda, una presa si era rotta nella mia mano. La situazione sembrava disperata. Fallire per qualcosa al di fuori del mio controllo era ancora più frustrante che cadere per un mio errore. Sentivo la stanchezza sopraffarmi e il dubbio insinuarsi. Sapevo di avere forse perso la mia occasione. Ho preso fiato, ho trovato una nuova sequenza, mi sono riposata e ho fatto un ultimo tentativo. Questa volta, in una lotta senza quartiere, tremando su ogni presa, tutto è finalmente andato a posto. Ho raggiunto il top. Ho terminato l'ultimo tiro nella nebbia fitta, completamente esausta ma profondamente felice. Che viaggio!”.
Anche il compagno di Katherine, Jim Zimmermann, è andato vicino a chiudere la libera, ma a un certo punto l'umidità ha reso le condizioni della via impraticabili. La via era già stata ripetuta in precedenza da Edu Marin, Sebastien Berthe e Jorge Diaz-Rullo.