A Yellowstone tornano a crescere i pioppi tremuli, con l'aiuto del lupo

Nel Parco di Yellowstone si sta assistendo a una ripresa nella crescita dei pioppi tremuli, specie che ha subito un progressivo declino nel XX secolo. Secondo un recente studio, un ruolo importante è da attribuire ai lupi.

Nel Parco di Yellowstone, il più antico Parco Nazionale al mondo, fondato nel lontano 1872 in Wyoming, si sta assistendo negli ultimi 20 anni, a un fenomeno particolare, che vede protagoniste due specie: il pioppo tremulo e il lupo grigio. Quale legame può mai esserci tra un albero e un grande carnivoro? A fornire risposta è uno studio condotto da un team di ricercatori statunitensi, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Forest Ecology and Management.

 

Meno lupi, meno pioppi

Il Parco Nazionale di Yellowstone, nello specifico la sua porzione settentrionale, sta mostrando negli ultimi decenni una ripresa dell'espansione del pioppo tremulo, dopo un progressivo declino cui si è assistito nel XX secolo. Secondo uno studio condotto da tre ricercatori della Oregon State University, la comparsa di nuove giovani piante, dopo decenni di stasi della rinnovazione naturale, sarebbe da correlare al ritorno di un’altra specie, questa volta a quattro zampe: il lupo. Per comprendere la logica di tale affermazione è essenziale avere chiaro il concetto di catena trofica.

La catena trofica è, per definizione, una sequenza lineare che mostra come l'energia e i nutrienti si trasferiscono da un organismo all'altro in un ecosistema. Ogni organismo occupa un determinato livello, detto livello trofico. Il primo anello della catena è rappresentato da organismi produttori, come le piante, il secondo dai consumatori primari (erbivori) o secondari (carnivori e onnivori), chiudono il cerchio i decompositori. 

A Yellowstone il pioppo rappresenta il primo anello di una catena trofica. Si tratta infatti di una specie arborea a foglie caduche, che assumono in autunno un caratteristico colore giallo intenso, e i cui germogli rappresentano una fonte di cibo molto appetibile per i grandi erbivori, in particolare per il wapiti (o alce nordamericano). L’erbivoro, a sua volta, può essere preda di una specie carnivora, come il lupo. Nel Parco di Yellowstone, a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, a questa catena trofica è venuto a mancare un anello importante. Dagli inizi del Novecento infatti, è stata intrapresa una intensa caccia al lupo. In linea teorica, il Parco era già stato istituito da alcuni decenni, ma ai lupi non veniva garantita una adeguata protezione. Nel 1926, furono uccisi gli ultimi 2 cuccioli di Yellowstone

La scomparsa del lupo, il principale predatore del Parco, ha avuto un impatto significativo sull'ecosistema. Si è infatti assistito a un accrescimento nel numero dei wapiti, favorito dal divieto di caccia all’interno del Parco, con conseguente incremento della brucatura delle piantine di pioppo tremulo. La diretta conseguenza di tale fenomeno è stata una sensibile riduzione nelle possibilità di rinnovazione della specie.

 

Tornano i lupi, tornano i pioppi

Tra il 1995 e il 1996, a Yellowstone è stato avviato un progetto di reintroduzione del lupo grigio. Questa misura ha portato alla diminuzione della popolazione di wapiti. L’impatto degli erbivori sulla rinnovazione del pioppo è conseguentemente diminuito e si è assistito a una rapida ripresa della rinnovazione del pioppo.

Lo studio della Oregon State University, mira a quantificare questa ripresa dei boschi. Prendendo in considerazione 87 popolamenti, distribuiti nella zona settentrionale del Parco e già oggetto di osservazioni negli anni 1997-98 e 2012, è stato possibile ricostruire un rapido incremento nel numero di giovani piante a partire dal 2007. Tra il 1998 e il 2021, la densità dei giovani pioppi, di dimensioni superiori ai 2 metri di altezza, è aumentata di 152 volte.

Un valore da considerarsi medio, in quanto il fenomeno di ripresa della specie non presenta una omogenea distribuzione sul territorio. Il 30% dei popolamenti ha manifestato infatti una crescita diffusa, il 32% a macchie, il 38% una scarsa presenza di giovani piante. Una variabilità da legare alla differente distribuzione sul territorio degli erbivori, principalmente wapiti e bisonti. Questi ultimi stanno aumentando numericamente, soprattutto nel settore orientale della parte nord del Parco.

Si potrà tornare a una presenza del pioppo a Yellowstone paragonabile a inizio Novecento? Gli studiosi restano cauti, evidenziando che, accanto all'azione degli erbivori, sulla salute del pioppo stia incidendo anche il clima, sempre più caldo e secco. La ripresa della rinnovazione naturale è in ogni caso un buon segnale. Come evidenziato dai ricercatori nelle conclusioni dell'articolo,“questi nuovi alberi contribuiranno a garantire che il pioppo tremulo persista in futuro come elemento fondamentale della biodiversità nel paesaggio del nord di Yellowstone”.