Ad Alexander Odintsov il Piolet d'Or alla carriera 2025

Nel 2025 il Piolet d’Or alla carriera va ad Alexander Odintsov, alpinista che ha trasformato la scuola sovietica in un modello di alpinismo moderno. Una vita dedicata a nuove vie, grandi pareti e alla formazione di generazioni di scalatori.

Nel 2025, il Piolet d’Or consegna ad Alexander Odintsov il prestigioso Premio alla carriera, un riconoscimento che celebra non solo le sue salite, ma anche il suo ruolo di ponte tra l’alpinismo sovietico e quello moderno. La giuria ha sottolineato come la sua carriera abbia “ridefinito l’alpinismo post-sovietico, portando l’arrampicata russa su Big Wall in nuovi continenti e ispirando una generazione di alpinisti nei paesi dell’ex-Unione Sovietica”.

 

Una vita sulle montagne

Alexander Odintsov è nato a San Pietroburgo (all’epoca Leningrado) nel 1957. Ha cominciato a scalare nel 1975 con il club alpinistico dell’Istituto Minerario di Leningrado (oggi Saint Petersburg Mining University), una scuola storica e rispettata nell’alpinismo sovietico.

Negli anni Ottanta la sua fama crebbe rapidamente: vinse vari campionati nazionali e divenne figura di spicco nella Soviet Technical School, grazie alla sua attenzione meticolosa alle vie su roccia e misto di alto livello. Entro la fine del decennio aveva realizzato oltre 30 vie inedite nel Pamir-Alai e nel Caucaso, con difficoltà che variavano dal grado russo 5B al 6B, sulle pareti di Zamin-Karor, Asan, Bodkhona e su spettacolari masse granitiche di Karavshin.

Il 1988 segnò un momento decisivo: Odintsov completò una nuova via sulla parete est del Peak 4810 m nel Karavshin e vinsero il primo posto al Campionato dell’URSS. Questo successo non fu solo sportivo ma anche visionario: fu in quel momento che Odintsov concepì l’idea di portare lo spirito della scuola sovietica su pareti di tutto il mondo.

 

“The Russian Way”

Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, le strutture che un tempo supportavano gli alpinisti andarono in crisi. Ma Odintsov non si arrese. Nel 1994 lanciò un progetto ambizioso: “The Russian Way – Big Walls of the World”, con l’obiettivo di realizzare vie su grandi pareti simboliche, con risorse limitate e in stile alpino.

Tra il 1995 e il 2011, sotto la sua guida, furono completate nove delle dieci pareti previste. Ecco l’elenco delle vie realizzate:

  • Peak 4810, Pamir-Alai: nuova via sulla parete est, stile alpino (1995)

  • Ak‑Su, catena del Turkestan: nuova via sulla parete nord, stile alpino (1996)

  • Troll Wall, Norvegia: prima ascensione della via “Baltika”, stile capsule (1997)

  • Bhagirathi III, Himalaya indiano: nuova via sulla parete ovest, stile capsule (1998)

  • Great Trango Tower, Karakoram (Pakistan): ascensione della parete ovest con la “Russian Route”, stile capsule (1999)

  • Great Sail Peak, Isola di Baffin: nuova via sulla parete nord-ovest, “Rubicon”, stile capsule (2002)

  • Jannu, Himalaya nepalese: prima ascensione della parete nord (2003–2004), via che gli valse il Piolet d’Or 2005

  • Kyzyl-Asker, Kokshaal-Too: nuova via sulla parete sud-est, stile alpino (2007)

  • Latok III, Karakoram (Pakistan): prima ascensione della parete ovest, stile capsule, completata con una squadra più giovane (2011)

Con l’unica eccezione del Jannu, tutte le vette del progetto furono scalate in stile leggero, come Odintsov aveva immaginato.

 

La formazione

Oltre all’attività di scalatore, Odintsov ha dedicato la sua vita anche alla formazione. Già dal 1982 cominciò a formare altri alpinisti, e nei decenni successivi seguì centinaia di scalatori, in luoghi come il Kirghizistan, il Tien Shan, l’Himalaya e il Karakoram.

Alcuni dei suoi allievi più noti sono stati Dmitry Golovchenko e Sergey Nilov, entrambi pluripremiati con il Piolet d’Or, che lo considerano un vero mentore e guida.

 

Altre ascensioni degne di nota

  • 1981 – Zamin-Karor, via Kapitanov, Pamir-Alai.

  • 1982 – Zamin-Karor, via Efimov; Zamin-Karor, via Samoded; invernale del Picco Kadamtsev Brothers.

  • 1983 – Dalar (Warburton Route, Caucaso); prima ascensione di Mamison e della via Gubanov su East Dombay, Caucaso.

  • 1984 – Bodkhona, via Shramko; Zamin-Karor e “The Crown” in invernale.

  • 1985 – Zamin-Karor, via Domodedovo; via “40 Years of Victory”.

  • 1986 – Zamin-Karor, via Vinokurov.

  • 1987 – Khoja-Lokan, via Igolkin; Zamok, via Mashkov.

  • 1988 – Shkhelda, via Kentsitsky (invernale); Asan, via Pogorelov; Asan, nuova via; Peak 4.810 m, nuova via.

  • 1989 – Varie cime tra cui Shchurovsky, Dzhaylyk, Tyutyu‑Bashi, Donguz-Orun; pareti di Shkhelda, Ushba, Chatyn, Chegem (grado russo 6A).

  • 1991 – Peak Slesova, via Moroz; Asan, via Odessa.

  • 1992 – Peak Blok, via Efimov; Picco 4.600 m, via Bashkirov.

  • 1994 – Picco 3.850 m, “Lambada Route”; Asan, via Timofeev; Picco 4.240 m, “Spanish Route”.

  • 1995 – Picco 3.850 m, 1991 French Route.

  • 2006 – Tentativo sulla parete nord-est del Masherbrum (7.821 m), Karakoram; la parete rimane inviolata.

  • 2007 – Spedizione BASE sulla Central Tower del Paine (via Bonington‑Whillans) con Valery Rozov.

  • 2008 – Tentativo sul Monte Autana (Venezuela), conclusosi con un breve fermo da parte di una comunità indigena locale.