Adam Ondra in Valle Orco. Foto Facebook Adam Ondra
Adam Ondra in Valle Orco. Foto Facebook Adam Ondra
Adam Ondra in Valle Orco. Foto Facebook Adam Ondra
Adam Ondra in Valle Orco. Foto Facebook Adam Ondra
Adam Ondra in Valle Orco con Marcello Bombardi e Andrea Giorda. Foto Facebook Adam Ondra
Adam Ondra in Valle Orco con Marcello Bombardi. Foto Facebook Adam Ondra
Adam Ondra, Andrea Giorda e Marcello Bombardi in Valle Orco. Foto Facebook Adam OndraNel suo ultimo video, Adam Ondra ci porta in un viaggio speciale attraverso uno dei luoghi più mistici dell’arrampicata europea: la Valle Orco, in Piemonte. Un territorio che da decenni affascina gli appassionati di arrampicata in fessura e che, non a caso, molti chiamano la Yosemite italiana. Ondra stesso lo sottolinea: “L'arrampicata in fessura è piuttosto rara in Europa. Yosemite o lo Utah sono il vero paradiso degli specialisti delle fessure. D’altra parte, c’è una valle in Europa soprannominata la Yosemite europea, ed è la Valle Orco”. Nonostante la sua fama internazionale, Adam confessa che non aveva mai visitato questo luogo prima d’ora: “Non vedevo l’ora di vederla finalmente”.
Una parte speciale del video è dedicata all’incontro con Andrea Giorda, figura storica della Valle e autore, tra gli anni Settanta e Ottanta, di molte delle linee trad più importanti della zona. Ondra lo cita come una guida imprescindibile per orientarsi tra queste fessure storiche, definendolo una vera e propria leggenda locale.
Il video segue un percorso scandito anche dai timecode: dalla celebre Fessura Kosterlitz a Sitting Bull, alcuni dei test fondamentali dell’arrampicata a incastro della Valle. Ma l'obiettivo principale rimae Greenspit, uno dei simboli mondiali di questo tipo di arrampicata. Una fessura strapiombante liberata da Didier Berthod oltre vent’anni fa, e valutata 8b+ trad.
Accompagnato da Marcello Bombardi, che gli mostra il beta migliore, Adam si prepara per tentare un’ascensione. E poi vi lasciamo al video, per scoprire il finale di questo viaggio.
Un video che non è soltanto un “diario di viaggio”, ma un vero tributo alla storia dell’arrampicata in fessura in Italia ed Europa.