Un fotogramma dalla pellicola del filmTorna a nuova vita uno dei più significativi documentari italiani sulla Prima guerra mondiale. Si tratta di “La Guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello”, film del 1916 girato da Luca Comerio, restaurato e ricostruito dall’Università di Udine in collaborazione con numerose istituzioni culturali. L’opera è stata presentata in anteprima nazionale ieri, mercoledì 30 aprile, al Supercinema Vittoria di Trento, nell’ambito del Trento Film Festival.
Il film - della durata di circa un’ora e mezza - documenta le operazioni militari dell’esercito italiano durante l’aprile del 1916 nel settore alpino del fronte, in particolare sul Gruppo dell’Adamello, tra le provincie di Brescia e Trento. Le immagini, realizzate da Comerio e da altri operatori, rappresentano una delle prime e più rare testimonianze visive della cosiddetta “Guerra Bianca”.
Il regista Luca Comerio, milanese classe 1878, è stato uno dei pionieri del cinema italiano, noto per i suoi reportage e documentari tra Europa e Africa nei primi decenni del Novecento. Autorizzato a documentare la guerra già nei primi mesi del conflitto, è ricordato oggi come uno dei massimi testimoni visivi della Grande Guerra, grazie a immagini potenti e innovative per l’epoca.
Il progetto di recupero
Il progetto di recupero è stato condotto da un’équipe del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo friulano, composta da Simone Venturini, Gianandrea Sasso e Serena Bellotti, in collaborazione con Daniela Pera della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, e con il sostegno del Ministero della Cultura.
Al restauro hanno contribuito anche la Cineteca del Friuli, l’Archivio storico Luce – Cinecittà e diversi enti archivistici, tra cui le Cineteca di Bologna e quella italiana di Milano, oltre al Museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù e la Società storica per la Guerra Bianca. Parte dei materiali è stata fornita anche dalla famiglia del generale Antonio Mautone.
Un fotogramma dalla pellicola del filmIl restauro si inserisce in un ampio programma dell’Università di Udine dedicato alla riscoperta e valorizzazione del patrimonio audiovisivo della Grande Guerra. Tra le opere già recuperate figura “La battaglia dall’Astico al Piave”, mentre sono in corso i lavori su “Gloria” e “Guerra nostra”.
La versione attuale del film presenta 1645 metri di pellicola, rispetto ai 2237 metri originariamente approvati dalla censura nel maggio del 1916. La struttura segue il programma di sala dell’epoca, articolandosi in sei parti con 276 quadri e 90 intertitoli, come da prime proiezioni al Teatro Dal Verme di Milano.
luca Comiero
Nato a Milano nel 1878, amante del disegno e della pittura, viene assunto giovanissimo come assistente nello studio di Belisario Croci, un pittore fotografo amico di famiglia. Sarà l'inizio di una lunga passione per la fotografia e la cinematografia che gli permetteranno di diventare “fotografo della Real Casa”, produttore cinematografico nei suoi stabilimenti milanesi, pioniere del reportage cinematografico e del documentario tra il 1908 e gli anni Venti tra Europa e Africa. Tra i pochi operatori autorizzati durante le prime fasi della Grande Guerra, ci ha tramandato alcune tra le immagini più suggestive e drammatiche del primo conflitto mondiale.