Paesaggio alpino
Foresta
Iceberg
Fronte glaciale
Una foresta immersa nella nebbia
Crollo di ghiaccio
Il ghiacciaio dell'AletschIn una pronuncia definita da molti come “storica”, la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) dell’Aja ha stabilito che il riscaldamento globale costituisce una violazione dei diritti umani, aprendo una nuova era per il diritto internazionale e la giustizia climatica. Il parere consultivo, emesso il 23 luglio 2025, pur non essendo legalmente vincolante, potrebbe influenzare le politiche ambientali e le future azioni legali contro l'inazione climatica da parte degli Stati.
Le origini
Tutto ha avuto origine nel 2019, quando un gruppo di studenti dell’arcipelago di Vanuatu (Oceano Pacifico), uno dei Paesi più vulnerabili al cambiamento climatico, ha lanciato una campagna per chiedere alla Corte un parere sugli obblighi giuridici degli Stati in relazione alla crisi climatica. Nel marzo 2023, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha accolto la richiesta, con un voto storico che ha ricevuto un ampio sostegno internazionale.
“La crisi climatica rappresenta una minaccia urgente ed esistenziale” ha affermato il presidente della Corte, Yuji Iwasawa, durante la lettura del parere. “Le conseguenze del cambiamento climatico sono gravi e di vasta portata: colpiscono sia gli ecosistemi naturali che le popolazioni umane. Gli Stati hanno l’obbligo legale di prevenire tali danni”.
La Corte ha sottolineato che i Paesi non solo hanno la responsabilità di ridurre le emissioni di gas serra, ma anche l’obbligo di proteggere i diritti fondamentali delle persone, come il diritto alla vita, alla salute, al cibo, all'acqua e a un ambiente sano. L'inazione o l'insufficienza delle politiche climatiche può quindi configurarsi come una violazione del diritto internazionale e dei diritti umani.
Le reazioni
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk, ha accolto con favore la sentenza, definendola “un passo epocale per integrare i diritti umani nella lotta contro la crisi climatica”.
Anche il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ha commentato: “Questo parere invia un messaggio chiaro: il rispetto dei diritti umani e la protezione del Pianeta sono inseparabili. Gli Stati devono agire ora con urgenza, ambizione e giustizia”.