Semplice escursione che si svolge nel tratto di congiunzione tra le catene del Jôf di Montasio e del Jôf Fuart, collegando idealmente anche due storiche malghe, Malga Grantagar e Casera Cregnedul di Sopra. Offre la possibilità di percorrere tra alti pascoli un sentiero molto panoramico e a mezza costa che presenta una vista favorevole e ampia sui versanti settentrionali della catena del Canin, oltre che sui vicini avancorpi del Jôf Fuart e in lontananza del Mangart e delle Giulie slovene. Il percorso permette inoltre di osservare resti di trincee e postazioni del fronte italiano della Prima Guerra Mondiale e di incontrare lungo il cammino esemplari di stambecchi in branco. Il tratto più bello e rilassante è una traversata in piena esposizione meridionale ricca di fioriture a inizio stagione. Il nome del passo è dato dal fatto che nel 1890 vennero realizzati degli scalini (in friulano scjalins) su quello che era il versante austriaco (Nord Est) per renderlo più agevole
Stambecchi lungo il sentiero © Melania LunazziLasciata l’auto poco prima della ex Caserma della Guardia di Finanza si seguono le indicazioni per il sentiero con segnavia CAI 625 che nel primo tratto si innalza ripidamente lungo una traccia a bordo dell’ex pista da sci (evidente nel suo sviluppo), abbandonandola presto sulla destra in corrispondenza di una ampia pista forestale cementata. Si segue la pista per un tratto tenendo d’occhio il lato sinistro dove si innesta il vecchio sentiero che permette di abbreviare il percorso della forestale finché si sbuca nei pressi della Casera Cregnedul di Sopra (1515 m, che non si raggiunge) per proseguire direttamente nel bosco a prevalenza di abeti. Si esce dal bosco gradualmente per arrivare in campo aperto alla base della conca che conduce a Forca de La Val e, in prossimità di alcuni ruderi militari (1610 m), si devia nettamente a destra seguendo la traccia che si svolge in bosco più rado sotto la cosiddetta “Plagnota”. Il sentiero prosegue senza strappi, sfiora una roccia sotto la quale c’è una vasca per la raccolta dell’acqua (1665 m) e giunge in campo aperto, dove si è circondati dai ripidi pendii prativi e dove è facile incontrare branchi di stambecchi (aguzzare la vista in alto in basso). Questo è il tratto più bello e panoramico del percorso, che si affronta senza sforzo e che in breve conduce al Passo degli Scalini (2022 m). Dal Passo si può ammirare chiaramente l’eventuale prosecuzione, sempre a mezza costa per un lungo tratto (si incrocia ad un certo punto a sinistra il sentiero con segnavia 626 che sale alla Forcella Lavinal dell’Orso), in direzione del ben visibile Rifugio Corsi (chiuso) e della sottostante Malga Grantagar (1530 m) che permette un lungo anello con un altrettanto lungo tratto su strada nella parte bassa.
Nella proposta suggerita qui la sosta al Passo degli Scalini permette di esplorare una sezione di postazioni belliche e il rientro lungo lo stesso percorso dell’andata.