Alla cieca, sotto zero: Mario Fantin e la sfida impossibile del K2

Nel settimo episodio del podcast Italia K2, il racconto del cineoperatore Mario Fantin, solo e senza anteprime, che documentò l’impresa del 1954 tra neve, ghiacciai e incertezze. Un lavoro eroico, fatto sulla fiducia.
Parte dell'attrezzatura di Fantin al K2 © Archivio Eredi Fantin

Nel nuovo episodio del podcast Italia K2. Racconto di una spedizione straordinaria entriamo nel cuore silenzioso e faticoso del lavoro di Mario Fantin, il cineoperatore che ha documentato l’epica spedizione italiana al K2 nel 1954.

Questa puntata racconta la sfida nel raccontare: in un’epoca in cui le cineprese erano a pellicola e non esisteva la possibilità di rivedere ciò che si era filmato, Fantin fu costretto a lavorare “alla cieca”, da solo, senza supporto logistico né tecnico. Spostarsi con cavalletto e cinepresa su ghiacciai, pietraie e fiumi da guadare, mentre la spedizione affrontava condizioni ambientali estreme, sembra oggi un’impresa al limite dell’immaginazione. Eppure, le immagini che ne sono uscite sono potenti e indimenticabili.

Il settimo episodio ci porta nella lunga marcia verso il campo base, tra bufere primaverili, portatori stremati e carichi zuppi di neve. Un momento di crisi e insieme di forza collettiva, in cui la domanda che chiude la puntata ci tocca da vicino: e noi, ci siamo mai spinti a fare qualcosa che ci sembrava impossibile?

 

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