Alpi Occidentali: scoperti fossili antichissimi sopravvissuti a condizioni estreme

Sulle montagne piemontesi scoperti fossili di oltre 300 milioni di anni intatti dopo essere stati sepolti fino a 100 km nel mantello terrestre. La scoperta apre il dibattito sulla possibilità di vita in ambienti estremi, sulla Terra e nello spazio.
Un'immagine dei fossili individuati

Nel massiccio Dora-Maira in Piemonte, sono stati scoperti fossili risalenti a oltre 300 milioni di anni fa, perfettamente conservati all'interno di rocce che hanno subito profondi sconvolgimenti geologici. Questi fossili, tra cui pollini, spore e microscopici organismi marini, sono stati rinvenuti in campioni di rocce metamorfiche che hanno raggiunto profondità fino a 100 chilometri nel mantello terrestre, per poi risalire in superficie con la formazione delle Alpi. La scoperta, pubblicata sulla rivista Scientific Reports del gruppo Nature, è la prima al mondo di fossili conservatisi dopo essere stati esposti a tali condizioni estreme di temperatura e pressione.

Il team di ricerca, guidato dal professor Rodolfo Carosi dell'Università di Torino e dalla professoressa Amalia Spina dell'Università di Perugia, ha effettuato il ritrovamento nell'ambito del progetto di cartografia geologica CARG 172 Pinerolo. Le analisi hanno coinvolto tecniche avanzate di separazione dei campioni, che hanno permesso di estrarre e identificare le minuscole tracce fossili, precedentemente considerate impossibili da conservare in tali condizioni.

Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione delle trasformazioni geologiche alpine, ma offre anche un modello per individuare possibili forme di vita in ambienti ostili, sulla Terra e oltre. Gli scienziati sottolineano che la conservazione di questi fossili in condizioni di alta pressione e temperatura estrema suggerisce che forme di vita simili potrebbero esistere o essere esistite in ambienti extraterrestri, come Marte. La professoressa Spina, ha infatti precisato che, “Questa scoperta apre nuove possibilità di indagine nei terreni metamorfi di tutto il mondo e contribuisce alla comprensione dei processi geologici che possono preservare tracce di vita antichissima, anche in contesti simili a quelli di altri pianeti”.

Il progetto CARG 172 Pinerolo, che ha portato a questa scoperta, ha coinvolto anche altri ricercatori, tra cui Chiara Montomoli, Salvatore Iaccarino, Davide Dana, Alberto Corno e Francesco De Cesari. L'analisi delle rocce metamorfiche ha rivelato la presenza di fossili risalenti al Carbonifero Superiore e al Permiano (323–251 milioni di anni fa), conservati in condizioni di ultra-alta pressione.