Il secondo corso di alpinismo base della Scuola Centrale Alpinismo GiovanileSu incarico della Commissione Centrale di Alpinismo Giovanile (CCAG), la Scuola Centrale di Alpinismo Giovanile (SCAG) ha promosso e organizzato, in collaborazione con la Scuola di Alpinismo e Scialpinismo “Prealpi Trentine” della SAT di Arco, la seconda edizione del Corso base di alpinismo A1, pensato per dodici ragazze e ragazzi selezionati da diverse sezioni del CAI in tutta Italia.
Il progetto, partito lo scorso anno, prevede un percorso di formazione articolato in due momenti distinti: un primo weekend di avvicinamento, dedicato alla conoscenza del gruppo e all’acquisizione delle competenze fondamentali, e una settimana in quota tra le montagne, per mettere in pratica quanto appreso. Prima di tutto questo, un incontro online preliminare ha permesso ai partecipanti e ai loro accompagnatori sezionali di conoscere il programma, il materiale tecnico necessario e gli obiettivi del corso: un passaggio utile a garantire il coinvolgimento consapevole di tutti.
Il weekend del 21 e 22 giugno ha segnato l’inizio dell’avventura. Sei ragazze e sei ragazzi, armati di tende, entusiasmo e curiosità, si sono ritrovati presso la sede SAT di Arco per cominciare il loro cammino. A causa del meteo incerto, le attività si sono aperte con il montaggio del campo nel campeggio di Prabi, seguito subito dall’inizio degli esercizi.
La giornata è stata organizzata in cinque “stazioni” didattiche, ciascuna guidata da un Istruttore, per approfondire aspetti fondamentali: dai nodi (barcaiolo, mezzo barcaiolo, autobloccanti e legature), alla progressione su corda, fino alla calata in doppia e alla risalita con nodi autobloccanti. Non è mancata una parte di salita sulla ferrata del Monte Colodri. In questo modo, il gruppo ha potuto acquisire i primi strumenti indispensabili per una progressione sicura e consapevole.
La domenica è stata invece dedicata alla progressione in cordata, svolta su pareti nei dintorni di Arco. Le cordate, composte da una coppia mista (un ragazzo e una ragazza) più un Istruttore come capocordata, hanno affrontato manovre di sicurezza, tecniche di discesa e movimenti in parete, in un contesto dove teoria e pratica si sono fuse con naturalezza.
Gli Istruttori, sempre disponibili e attenti, hanno accompagnato i ragazzi con competenza e sensibilità. La scelta di organizzare le attività in coppie miste ha favorito la coesione e l’integrazione del gruppo, evitando la formazione di sottogruppi e stimolando un clima di collaborazione. Anche la merenda-cena finale, offerta dal Direttivo della Sezione SAT di Arco, ha contribuito a consolidare un clima familiare e sereno, che da sempre rappresenta il cuore dell’Alpinismo Giovanile del CAI.
Questo primo incontro ha rappresentato la base ideale per affrontare, ad agosto, la seconda parte del corso che si terrà nelle Dolomiti di Brenta, presso il Rifugio Silvio Agostini in Val d’Ambiez. Due giorni intensi, ricchi di emozioni, che hanno permesso ai partecipanti di conoscersi, stringere legami e creare le fondamenta di una “cordata” non solo alpinistica, ma anche umana.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alla passione e all’amore per la montagna che gli Istruttori trasmettono alle nuove generazioni. È questo lo spirito che anima e sostiene la missione educativa del CAI.
Un sentito ringraziamento va alla Sezione SAT di Arco di Trento per la calorosa accoglienza e a tutte le persone che, con il loro impegno e la loro dedizione, hanno reso possibile questa esperienza.