Andrzej Bargiel durante una salita di acclimatamento sull'EverestLa notizia è arrivata solo ieri, ma l'exploit risale al 22 settembre scorso, quando lo sciatore-alpinista polacco Andrzej Bargiel è diventato il primo al mondo a salire sull'Everest e a scenderlo completamente con gli sci fino al campo base, senza utilizzare bombole di ossigeno. Un traguardo che corona anni di tentativi, consolidando il suo status nel mondo dello sci estremo. Ricordiamo che nel 2018 ha realizzato la prima, e per ora mai ripetuta, discesa con gli dal K2.
La salita era iniziata il 19 settembre dal campo base, seguendo la via normale nepalese per il Colle Sud. La mattina del 22 ha poi iniziato la salita finale da campo 4 alla vetta. Un tratto in cui Bargiel ha impiegato quasi 16 ore per raggiungere la vetta dell'Everest. Lungo la salita è stato accompagnato da Dawa Sherpa. in cima è rimasto pochi minuti. Il tempo di una foto e qualche video, per poi prepararsi a scendere con gli sci. Partito dalla vetta con gli sci ai piedi Bargiel è riuscito ad affrontare il tratto di cresta sommitale superando anche l'Hillay Step con gli sci ai piedi. Da qui, lungo la traccia della via normale, ha sciato fino a campo 2 a 6400 metri.
Il giorno successivo Bargiel ha ripreso la discesa, attraverso la pericolosa Cascata di Khumbu. Guidato in parte da un drone pilotato dal fratello Bartek, ha sciato attraverso crepacci e ghiaccio instabile riuscendo a raggiungere il campo base alle 8:45 del 23 settembre.
Per Andrzej Bargiel si tratta della realizzazione di un sogno coltivato per anni. “Sciare senza ossigeno sull'Everest era un obiettivo che avevo in mente da tempo” ha dichiarato. “Le condizioni difficili e la pianificazione della discesa attraverso il ghiacciaio del Khumbu sono state la sfida più grande che potessi affrontare”. Con questo risultato Bargiel diventa l'unico alpinista ad aver disceso con gli sci le prime due montagne della Terra, il K2 e l'Everest.
La spedizione è stata ben documentata da un gruppo di preparati videomaker che sta lavorando alla realizzazione di un documentario sulla spedizione, previsto per il 2026, dove sarà sicuramente possibile trovare tutti i dettagli di questa discesa.