Anello del Monte Ingino

Il Monte Ingino è la montagna di Gubbio, che si alza fino ai 905 metri di quota della panoramica cima, e le sue boscose pendici si prestano per una semplice escursione circolare, con poco dislivello e perfetta anche solo per una mezza giornata, magari dedicando quel che resta del giorno a visitare il centro storico della cittadina umbra. Uno dei punti di forza di questo itinerario, però, è il percorso della suggestiva Gola del Bottaccione, camminando sul vecchio acquedotto di epoca medievale, risalente al XIV secolo, che serviva – ma funziona ancora! – a garantire un approvvigionamento idrio costante a Gubbio. L’acquedotto inizia da una galleria di captazione dell’acqua sorgiva in prossimità della diga chiamata Bottaccione, percorrendo poi la gola tra i monti Foce e Ingino, sulle pendici di quest’ultimo a una quota media di oltre 600 metri.

Dalla Porta di S. Ubaldo, sul margine nord della cittadina, si segue verso destra un sentiero (n° 251) lungo una recinzione, si passa sotto la funivia e si continua nella pineta, risalendo il Fosso Cavarello fino a una piccola cascata (acqua solo in inverno). Si attraversa il ruscello, si rimonta un pendio roccioso e, superando alcuni bivi nel bosco, si giunge sui prati di Coppo. Si attraversa la strada e si sale nella pineta, poi seguendo le indicazioni (sempre n° 251), tra bosco e radure, si arriva a una strada asfaltata, e dopo un breve tratto di sentiero si giunge sulla rotabile della Gola del Bottaccione, che si segue in discesa fino all’invaso del Bottaccione. Un ponte di ferro scavalca la gola e raggiunge l’acquedotto medievale, che si segue con percorso scenografico fino alle mura di Gubbio, che si costeggiano fino tornare al punto di partenza.