Reinhold Messner HausUn tempo era la stazione a monte della funivia che collegava Versciaco con il Monte Elmo, ora è diventata la Casa Messner, il nuovo spazio culturale ideato da Reinhold Messner insieme alla moglie Diane, con il sostegno della società “3Zinnen AG Dolomites”. Inaugurata sabato 28 giugno, la struttura si presenta non come un museo celebrativo ma come un luogo d’incontro, riflessione e crescita personale, dove al centro non ci sono solo le imprese dell’uomo che ha scalato tutti gli Ottomila, ma i grandi interrogativi del nostro tempo.
“La montagna non è solo roccia e ghiaccio, è anche spirito, visione, fragilità” ha dichiarato Messner durante l’apertura. La Casa, frutto di un intelligente e delicato riuso architettonico senza demolizioni, rappresenta un esempio virtuoso di sostenibilità e valorizzazione del patrimonio esistente. Un progetto “poetico”, come lo definiscono i suoi ideatori, che punta a mantenere l’anima selvaggia della montagna, intesa non solo come paesaggio fisico, ma come spazio spirituale e culturale.
Ogni dettaglio dell’allestimento, dagli oggetti personali alla disposizione delle stanze, è stato curato direttamente dai coniugi Messner, senza alcuna mediazione museale. L’intento è quello di evitare la contemplazione passiva, stimolando invece un’esperienza immersiva e meditativa. I visitatori sono invitati a fermarsi, ascoltare e lasciarsi interrogare dai temi proposti: dalla crisi climatica al rapporto tra uomo e natura, dalla solitudine alla bellezza del silenzio.
Non mancano riferimenti alle avventure di Messner, ma sempre inseriti in una narrazione più ampia, dove l’alpinismo è visto come metafora della condizione umana e dell’equilibrio fragile che ci lega al mondo naturale. La Casa Messner si propone così come uno spazio vivente, sospeso tra passato e futuro, personale e collettivo, fatto di legno, vetro e luce, ma soprattutto di pensiero.