Apuane, allarme sicurezza: segnaletica abusiva sulle creste

Lungo creste e vie di salita delle Alpi Apuane settentrionali sono comparsi segni rossi non autorizzati, che mettono a rischio l'incolumità degli escursionisti.
La cresta di Capradossa con i numerosi segni rossi e la sigla G - Foto © FB Sentieri CAI Apuani

“Un'iniziativa assurda, fuori luogo e potenzialmente pericolosa." Questa l’espressione, sintetica, dura ed efficace, scelta da Sentieri Apuani CAI, pagina gestita dalla Rete operativa sezioni apuane del Club Alpino Italiano, allo scopo di fornire aggiornamenti sullo stato di percorribilità dei sentieri, per descrivere l’atto di inciviltà che ha colpito di recente le Alpi Apuane settentrionali. Escursionisti ignoti – fatto salvo per una iniziale, “G”, lasciata a mo’ di memoria del proprio gesto - hanno disseminato di segni rossi diverse creste e vie di salita. 

La "bravata", come viene definita, è stata notata da soci del CAI e da operatori del Soccorso Alpino, scatenando non solo una reazione di sdegno, di fronte all’ennesimo atto vandalico ai danni dell’ambiente montano, ma anche preoccupazione per la sicurezza degli escursionisti.

 

La filosofia della montagna addomesticata

Come evidenziato nella nota condivisa sulla pagina Facebook, l'atto vandalico non va interpretato come mera deturpazione paesaggistica sebbene la frequenza dei segni sia già "sufficiente a deturpare l’ambiente” – ma come un potenziale problema di sicurezza in quota.

I segnali, non autorizzati, possono destare confusione e indurre a sbagliare percorso. Non si tratta di un intervento di sovrascrittura o ritinteggiatura di segnali CAI, ma di una realizzazione ex novo, che manifesta una visione superficiale e irresponsabile di un ambiente che non ammette leggerezza. 

I sentieri presenti sulle montagne italiane rappresentano “i passaggi migliori”, come ben evidenziato dalla nota delle sezioni CAI delle Apuane. Laddove essi non siano presenti, non sono da interpretare come una mancanza di impegno da parte del Club Alpino Italiano, ma come scelta oculata. 

Nell’area delle Apuane, da anni “il CAI ha abbandonato da anni la segnalazione delle vie normali di vetta, un tempo contraddistinte da segnavia blu”, e la ragione risiede nel voler “favorire un più corretto approccio alla montagna”. 

“L’ampia rete sentieristica curata su queste montagne – sottolineano le sezioni CAI delle Apuane - , che peraltro raggiunge o lambisce diverse cime sia principali che minori, è già più che sufficiente per percorrerle in sicurezza e senza rischi di smarrirsi, ovviamente a patto di saper guardare e usare, oltre ai piedi, anche la testa."

In tale contesto, la realizzazione di una segnaletica abusiva funge da manifestazione della nuova e sempre più diffusa filosofia della montagna addomesticata, “magari anche infarcita di passaggi attrezzati i cui fruitori, inoltre, sono ovviamente “teleguidati” da qualche immancabile app collegata al Gps dello smartphone”. Una montagna in cui avanzare deve essere facile e veloce

Perché seguire i sentieri ufficiali quando si può tagliare dritto per dritto fino a una vetta? Perché seguire i sentieri ufficiali se si piò giocare di creatività inventandosene di alternativi? Chi si ponga domande similari, non ha forse chiara la volontà del CAI di promuovere la prudenza e la consapevolezza.

I segnali ufficiali, con i loro colori e numeri standardizzati, sono già di per sé l'unico segno umano tollerabile in un ambiente che meriterebbe di essere lasciato il più possibile incontaminato. Evitare di trasformare la montagna in una tela da colorare a piacere, è il minimo che ci si possa aspettare da frequentatori consapevoli degli ambienti montani. 

Purtroppo, l'episodio apuano non è un caso isolato. Il vandalismo in montagna è una piaga ricorrente in Italia. Atti che mostrano una preoccupante mancanza di rispetto per il patrimonio naturale e per la sicurezza collettiva. Solo nell'ultimo anno, si sono registrati casi che spaziano dalle scritte con bombolette spray sui muri di rifugi storici, a deturpazioni di siti naturalistici e archeologici in alta quota. 

Nelle Apuane stesse, a pochi giorni dalla denuncia dei segni rossi, il CAI ha segnalato la distruzione di alcuni segnali, installati nella valle di Vinca. “Questi ennesimi, ignobili e gratuiti atti di vandalismo annullano il lavoro e i costi sostenuti dalle sezioni CAI, mettendo a repentaglio la sicurezza di chi va in montagna. Gesti vili, perpetrati da codardi che agiscono nell'ombra - il commento del CAI Carrara Apuane 1888 - . Il CAI si riserva di sporgere denuncia contro ignoti, ricordando le conseguenze penali previste per tali atti. Da parte nostra continueremo comunque con determinazione a ripristinare le segnalazioni, utili per garantire la sicurezza di chi frequenta la montagna.”