In corserva protetta sull'Argentera © Parco Alpi Marittime/C. LuconiDall’estate 2025, chi affronterà la salita alla Cima Sud dell’Argentera (Alpi Marittime) lungo la via Normale troverà nuove e sicure attrezzature. L’operazione è stata realizzata a giugno dalle Guide Alpine del Collegio Regionale del Piemonte, con il sostegno dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, che ha fornito i materiali.
La via Normale alla Cima Sud dell’Argentera è un itinerario storico e frequentato, classificato di difficoltà alpinistica PD-. Nonostante ciò, molti escursionisti la affrontano con leggerezza, come se si trattasse di un semplice percorso escursionistico. In realtà, richiede competenze specifiche, attrezzatura idonea (casco, corda, imbrago) e padronanza delle tecniche di progressione su roccia.
Addio alle vecchie corde fisse
L’intervento ha previsto la rimozione delle corde deteriorate e degli ancoraggi obsoleti, sostituiti con fix in acciaio inox 316 L e moschettoni apribili non asportabili, molto più durevoli rispetto al materiale tessile preesistente.
La decisione di eliminare le corde fisse non è casuale: se da un lato possono sembrare utili, dall’altro inducono un falso senso di sicurezza, spingendo anche persone inesperte a cimentarsi in salite pericolose. Inoltre, il loro stato di conservazione può essere ingannevole: l’esposizione agli agenti atmosferici, la caduta di pietre e l’usura le rendono meno affidabili di quanto appaiano.
Le nuove protezioni consentono di affrontare la via in conserva protetta, riducendo sensibilmente il rischio di incidenti. L’obiettivo non è solo migliorare la sicurezza fisica, ma anche promuovere una cultura alpinistica più responsabile.
Negli ultimi anni, il crescente numero di frequentatori della montagna ha portato con sé anche un aumento di comportamenti imprudenti, dovuti alla sottovalutazione delle difficoltà e dei pericoli oggettivi dell’ambiente alpino.
“La montagna è un luogo straordinario, ma esige rispetto”, ricordano le Guide Alpine. Rispetto per gli itinerari, per la propria sicurezza e per l’ambiente fragile che si attraversa.