Balin MillerIn poco meno di un mese, la raccolta fondi per aiutare la famiglia di Balin Miller ad affrontare le spese legate alla scomparsa del proprio caro ha quasi raggiunto l'obiettivo, arrivando alla somma- al 23 ottobre- del 97% del budget di 9mila dollari indicato come la cifra da raggiungere.
La sottoscrizione è stata lanciata tramite una campagna GoFundMe ed è stata creata in particolare per aiutare Jeanine Moorman, la madre di Balin, a superare quello che fino a un mese fa era impensabile: coprire spese impreviste, pagare la commemorazione e aiutare la sua famiglia in questo periodo speso lontano dal lavoro per affrontare il lutto. La raccolta fondi è nata in risposta alle richieste di aiuto di amici e membri della comunità e tutti i proventi sono destinati esclusivamente al sostegno di Jeanine.
La madre di Balin aveva trascorso l'ultimo anno trasformando le foto di arrampicata della sua famiglia in opere d'arte, ha creato un marchio che riflette lo spirito avventuroso della famiglia e incoraggia le persone a scegliere uno stile di vita legato alla natura e all'ascolto della propria interiorità.
Samantha Morales, che ha organizzato la campagna, ricorda così l'alpinista americano di 23 anni, morto il 1 ottobre mentre si era calato sulla via che aveva appena finito di scalare – Sea of dreams- per recuperare il proprio saccone. “Balin scalava per la libertà, non per la fama. Viveva nella sua Prius [la sua macchina, ndr] argentata, faceva lavoretti saltuari e racimolare quello che la sua famiglia chiamava il suo 'stipendio da fame', solo per continuare a inseguire la parete successiva. Non aveva bisogno di molto: solo le sue corde, la sua attrezzatura, la sua musica e vivere cielo aperto. Sua madre, Jeanine Moorman, lo descrive come 'spasticamente divertente, imprevedibilmente brillante e infinitamente curioso: una scintilla di energia alla Robin Williams, selvaggia e brillante'. Intorno all'età di 4 anni, suo padre lo introdusse all'arrampicata, una passione che condivideva profondamente con il fratello Dylan. Insieme portarono quella passione dalle montagne dell'Alaska, dove erano cresciuti, alle scogliere e alle pareti ghiacciate di tutto il mondo. La vita di Balin era incentrata sull'esplorazione, sulla semplicità e sulla connessione. Amava gli animali, le risate e le persone. Trovava la gioia nelle piccole cose e l'avventura nella quotidianità. (…) Sea of dreams era una via che aveva sognato a lungo di conquistare. Ce l'aveva fatta. Aveva raggiunto la vetta. E sebbene la montagna gli abbia preso la vita, non avrebbe mai potuto portargli via il suo spirito”.
Tra le varie iniziative in memoria del climber statunitense, anche l'American Alpine Club ha recentemente ricordato Balin con un articolo, annunciando che Miller stava lavorando a un servizio sulla sua salita più importante di quest'anno – una delle più importanti della sua breve ma estremamente prolifica carriera- la Diretta slovacca sul Denali. Il resoconto di Balin uscirà postumo, al momento non è ancora noto quando. AAC ha da tempo anche istituito un fondo, il Climber grief and loss fund, per supportare scalatori e familiari di alpinisti che devono affrontare il dolore e la perdita dei propri cari.