La Becca di Salé è una delle vette escursionistiche più interessanti e affascinanti della Valtournenche, non solo per il grandioso panorama che si ammira dalla vetta ma anche per la lunga e panoramica cresta di salita, lunga quasi un chilometro, che restituisce il fascino delle salite dei pionieri, collocandosi sul confine tra escursionismo e alpinismo, svolgendosi in un ambiente isolato ma mai troppo severo.
Accesso
Da Châtillon si segue la SR46 della Valtournenche fino ad Antey Saint André. Qui si devia sulla SR in direzione di Torgnon. Superato il paese si prosegue verso Chantorné e si raggiunge la fine della strada asfaltata (Chantorné dessus).
Avvicinamento
Dallo piccolo parcheggio di Chantorné dessus si seguono le indicazioni per il Lac Gordzà (segnavia 15) e si sale su un’ampia e ripida pista inerbata fino al piccolo lago sulle cui rive si trova l’omonimo ristoro (1952 m). Ignorate le strade che piegano a sinistra (segnavia 1,9, 105) e anche quella che volta a destra (segnavia 9), si prosegue diritto sulla poderale contrassegnata dal segnavia 1, in direzione del Bivacco Tzan. Salendo con pendenza costante in un bosco sempre più rado si supera un primo bivio per La Nouva, che consente di ricongiungersi al sentiero che collega l’arrivo della seggiovia del Collet al Lac de Tzan e poi, in località Cortod de meiten (2059 m) si oltrepassa anche la possibile deviazione con l’altra strada poderale che scende a destra verso Beutsôlo (segnavia 6). Pochi istanti dopo si giunge a un ennesimo bivio (Cortod dessus, 2068 m, 2 h). Ignorata anche la strada che sale in direzione del Col Tsomioy (segnavia 6), si prosegue sulla poderale principale, si supera anche la deviazione a destra per Chavacour e si giunge a un ennesimo crocevia (bivio Château ovest, 2090 m, 2,40 h). Lasciata a destra la strada che scende appunto all’alpeggio denominato appunto Château e, subito dopo anche il sentiero che sale verso il Bivacco Tsan (segnavia 3 e 4, cartelli), si prosegue in direzione del Bivacco Rivolta (segnavia 5). Giunti a una conca quasi pianeggiante, situata a breve distanza dalle rovine degli alpeggi di Chavacour (2120 m, 2,50 h), si abbandona la mulattiera, e si prosegue su sentiero (cartello), salendo con alcune svolte tra i pascoli fino ad altri ruderi (Grand Drayere, 2352 m, 3,20 h). Intersecando il tracciato, ben segnalato, dell’Alta Via n°1, si prosegue diritto sul meno evidente sentiero per il Bivacco Rivolta e si sale, su terreno erboso e con alcune svolte, fino ai piedi di un risalto roccioso (2700 m, 4,20 h). Voltando a sinistra si raggiunge una piccola colata detritica e si sale ancora con numerose piccole svolte fino ai piedi dell’estremità meridionale delle cresta ovest della Becca di Salè (quota 2825 m circa, 4,40 h).
Prima di iniziare un traverso su pietraia, che consente di raggiungere il Bivacco Rivolta e il soprastante Col de Fort, si abbandona il sentiero segnato e si piega a destra (no ometti) assecondando un invitante e breve pendio detritico inclinato. Giunti a un piccolo groppo dove si vede tutta la cresta da percorrere, si inizia a traversare a destra, salendo con pendenza moderata su un pendio di sfasciumi piuttosto mobili ma dove si cammina abbastanza agevolmente, puntando all’evidente forcella situata a destra (est) degli aguzzi dentini rocciosi che si ergono nella prima parte della dorsale. Giunti in corrispondenza della suddetta forcella, si risale, su terreno mobile, un più ripido pendio detritico fino a mettere piede sulla cresta (cartello bianco di regolamentazione della caccia), con il suo tratto più impervio alle spalle. Piegando a destra si segue fedelmente la dorsale su rocce rotte e sfasciumi, guadagnando quota fino ad alcuni piccoli denti rocciosi che si oppongono al cammino proprio sul filo di cresta. Passando sul versante sinistro (nord) si compie un delicato traverso, privo di difficoltà ma su una traccia di passaggio esile e lievemente esposta (ramponi in caso di neve residua). Giunti a un'altra selletta si aggirano, questa volta a destra (sud), altri denti rocciosi, superando una breve placca e assecondando alcune piccole cenge di erba e facili roccette, mantenendosi comunque pochi metri sotto il filo di cresta. Giunti a un’ennesima piccola sella, si segue ora fedelmente il crinale per alcuni minuti fino a giungere in cima a un piccolo pulpito da cui si può osservare l’ultima parte del percorso di salita. Disceso facilmente il risalto, si giunge ai piedi di altri piccoli speroni. Si perde qualche metro di quota sul versante destro affrontando anche un brevissimo saltino roccioso (I), poi si continua su gradini più appoggiati e infine su rocce rotte, fino ad arrivare a un’ultima forcella. Mantenendosi a destra (sud) di un più grande risalto roccioso, lo si lambisce salendo su massi accatastati e rocce rotte. Un’ultima breve rampa detritica conduce infine all’ometto di vetta della Becca di Salé (3107 m, 0,50 h da quota 2825 m, 5,30 h totali), da dove la vista si spalanca definitivamente sulla sottostante conca di Cignana, sulla Valtournenche, sulla piramide del Cervino e i ghiacciai del Monte Rosa a nord-est, sulle solitarie vette della Pointe de Tzan e della Côte de Balanselmo a ovest.
Discesa
Avviene per lo stesso itinerario di salita (3,30 h).