Sul calcare di Bike on the rock © N. GeremiaIl Sasso Bianco (2407 metri) è l'ultima cima, verso nord-est, della catena dell'Auta, nel gruppo della Marmolada. Non è una destinazione molto frequentata, nonostante un panorama meraviglioso che si apre sul Civetta. Rimane ai margini degli imponenti flussi turistici che investono le più note mete della zona e anche a livello alpinistico ha goduto di attenzioni discontinue negli ultimi decenni.
Qualcosa di interessante però c'è anche sul Sasso Bianco e in questi giorni Nicolò Geremia ha pubblicato la notizia di una via aperta e liberata nel 2019 insieme al fratello Daniele. L'itinerario si chiama Bike on the rock, ha uno sviluppo tra i 150 e i 200 metri e difficoltà fino a 7c, con un obbligatorio di 7a/7a+. La chiodatura è a spit (S2), ma la via volendo si lascia integrare. Nicolò ricorda come è nata. "Vedevamo la linea da un po' di tempo, quando andavamo a bere al bar La Curata, così un giorno sono andato su a vedermela da vicino. C'erano un po' di ravani nell'avvicinamento, comunque con un mio amico sono andato due giorni a lavorarci. Avevo appena aperto una via in Marmolada a chiodi e non avevo voglia di impegnarmi in qualcosa di faticoso mentalmente, così abbiamo deciso per gli spit. Il posto è molto bello, si vede la nord ovest del Civetta e il tramonto sull'Ombretta in Marmolada. Abbiamo aperto i primi tre tiri, poi sono tornato con mio fratello Daniele".
La scalata si mostra come varia, ma sempre impegnativa © N. GeremiaI fratelli hanno ripetuto i tiri sotto e hanno continuato ad aprire più in alto. "La caratteristica di questa via è che si tratta di un bel posto anche come bivacco, te la puoi godere e infatti ce ne siamo andati su con una bella bottiglia di Valpolicella, anche se devo dire che con tutta la pioggia che abbiamo preso avremmo potuto chiamare la via ‘Vino annacquato’. I tiri comunque sono belli, divertenti, tutti uno diverso dall'altro. Ci sono una placca bianca slavata, un diedro svaso grigio, un tiro a onde e uno strapiombante su roccia nera come l'asfalto. È un bel posto quando fa caldo. Il Sasso Bianco era in voga negli anni ‘90, ma noi non siamo andati sulla parete principale che è decisamente marcia e che negli anni è stata abbandonata. Comunque, questa via vuole un po’ dire che se si cerca un po' in giro di cose belle se ne trovano ancora, anche su pareti che non sono così famose come altre".
Il giudizio sulla qualità della roccia è positivo. "Calcarone grigio eccelso per gli standard dolomitici, buono in senso generale. noi l'abbiamo liberata subito, la prima flash è di Thomas Gianola. La via si chiama Bike on the rock per ché con dieci minuti di avvicinamento in bici sei già lì".
Le soste sono a spit, le prime due calate da sosta e l'ultima da un albero. Gli apritori consigliano, per chi volesse integrare, una serie di friend medi (viola, verde, rosso).