Bufala a Yosemite: il puma che adotta un cucciolo d’orso. È solo un falso virale

Il Parco Nazionale di Yosemite è dovuto intervenire nello smentire la notizia diventata virale, di un puma a spasso con un cucciolo di orso, accompagnata da immagini prodotte apparentemente da fototrappole ufficiali, in realtà create con l'AI.

Un cucciolo di baribal o orso nero americano (Ursus americanus) e un leone di montagna (Puma concolor), che procedono l’uno accanto all’altro, lungo un sentiero del Parco Nazionale di Yosemite, negli Stati Uniti. Una immagine quasi da cartone animato, da Libro della Giungla, se non si trattasse di vette californiane, quella divenuta virale a fine agosto sui social statunitensi. Al punto da richiedere l’intervento del Parco stesso per contrastare il diffondersi di quella che, di fatto, è risultata essere una grande bufala

Un bel prodotto dell’intelligenza artificiale, che funge da stimolo a una più ampia riflessione su quanto sia necessario approcciare ai contenuti sui social con sempre maggiore attenzione e spirito critico.

 

Un puma che si prende cura di un cucciolo di orso

Un puma avvistato mentre alleva un cucciolo d'orso a Yosemite - si legge in uno dei post, circolati su Instagram e Facebook -  Le telecamere di sorveglianza della fauna selvatica nel Parco Nazionale di Yosemite hanno recentemente immortalato qualcosa di inaspettato: un puma che si prende cura di un cucciolo d'orso nero. I ranger hanno notato per la prima volta la coppia mentre viaggiava insieme di notte, con il cucciolo che trotterellava al fianco del leone come se fosse sempre appartenuto a quel posto. Nel corso delle settimane, le telecamere hanno mostrato altre scene: il leone che si fermava per far riposare il cucciolo, che condivideva le prede e persino che girava in tondo in modo protettivo quando altri predatori si avvicinavano.”

Una storia davvero dettagliata quella circolata sul web all'insaputa del Parco Nazionale di Yosemite. Un racconto di un vero e proprio monitoraggio faunistico durato settimane, a cura dei rangers. Come non crederci? 

Sarebbe bastato andare a cercare una conferma ufficiale, un comunicato o un post prodotti dal Parco, per far sorgere qualche dubbio. Ma in tanti, la domanda non se la sono affatto posta e, un click dopo l’altro, le condivisioni sono incrementate al punto da rendere la notizia virale. La stazione televisiva californiana KSEE ha contattato il responsabile delle relazioni pubbliche del Parco di Yosemite, Scott Gediman, per chiedere spiegazioni, ricevendo naturalmente una smentita.

"Sapevo che era falso, ma volevo verificare", ha dichiarato Gediman, sottolineando che una simile scena in natura risulterebbe davvero poco plausibile, in quanto i leoni di montagna sono animali solitari e territoriali. E l’orso “immortalato” è un cucciolo, che in quanto tale dovrebbe muoversi insieme alla madre o, in caso di cucciolo rimasto orfano, abbandonato o allontanatosi dal nucleo familiare, questo rappresenterebbe per il leone di montagna una potenziale preda. 

A seguito del “disguido”, il Parco ha ritenuto opportuno anche aggiornare la pagina “Bear Facts” (fatti sugli orsi) sul sito ufficiale dell'Ente, in cui vengono riportati i casi di incontro o incidenti che vedano protagonisti gli orsi di Yosemite. Nell'ultima sezione della pagina, dedicata a “Other wildlife” (altro sulla vita selvatica), si può leggere la seguente frase: “Un leone di montagna e il suo cucciolo sono stati avvistati mentre attraversavano la Wawona Road, presso il campeggio di Wawona. (Non ci sono stati avvistamenti di un leone di montagna e di un cucciolo d'orso insieme)".

 

Porsi domande e cercare risposte su fonti attendibili

La diffusione di notizie, travisate o totalmente inventate, sulla vita selvatica, è un problema che non si ferma oltre Oceano. Anche entro i confini italiani, capita ai Parchi di dover intervenire nel fornire versioni corrette, soprattutto a livello scientifico, di quanto venga scritto sui social. 

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sta adottando di recente la strategia dell’approccio curioso e ironico, per divulgare informazioni corrette sull’orso marsicano e la sua etologia. Parchi in cui sia forte la presenza del lupo, come Parco Nazionale Gran Paradiso e il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, sono più volte intervenuti nel cercare di smentire la bufala della reintroduzione artificiale dei lupi in Italia, la cui odierna diffusione è dovuta a una naturale espansione della specie, dopo decenni di persecuzione che ne avevano fortemente ridotto l’areale. Altro esempio emblematico di credenza popolare, su cui spesso si trovano a intervenire Parchi e associazioni è il rilascio di vipere dagli elicotteri. E la lista è purtroppo lunga.

La divulgazione è chiamata a svolgere un ruolo cruciale e sempre più complesso. Se da un lato web e social consentono un più rapido e democratico accesso all'informazione, dall'altro non esistono filtri che possano evitare il rapido diffondersi di narrazioni false. Il compito del divulgatore non è più solo quello di spiegare, ma anche di smascherare le falsità.

E la problematica non riguarda certo solo il mondo della fauna. Il consiglio generale è di prestare attenzione a qualsiasi contenuto relativo al mondo della montagna, sia essa una notizia riguardante l’attacco di un orso o un reel che descrive una mirabile meta, facilmente raggiungibile in quota. La regola fondamentale è porsi domande e cercare risposte consultando fonti affidabili