Il Sentiero Italia CAI è il filo che unisce le isole al continente, da Santa Teresa di Gallura a Trieste. Le quattro sezioni sarde del CAI - Cagliari, Nuoro-Ogliastra, Oristano e Sassari - si ritroveranno il 6 ottobre per un viaggio tra storia, archeologia e miniere del Gerrei, nel sud-est della Sardegna. Al centro c'è Armungia, sulle orme di Emilio Lussu: colui che tra il 1915 e il 1918, stese quel filo tra Sardegna e Trieste. Dalle valli e montagne sarde fino "all’arido calcare del Carso, dove la 'Sassari' doveva conquistare la selletta di San Martino, tra Bosco Cappuccio e le Falde di San Michele, a sud di Gorizia. Terre di pietre, massi accatastati, depressioni chiamate doline, abissi e roccia nuda, rossastra, come bruciata dal sole; pochi boschi cedui, di faggi e abeti. Per i 'Sassarini' la guerra iniziò il 25 luglio 1915. Lussu era lì".
Il pensiero del giovane ufficiale, dalle gole del Carso, forse è ancora ad Armungia, quando: “Senza parlare, solo gesti sobri, l’anziano capocaccia, Boscumannu, gli ha mostrato la posta. Il ragazzetto, 10 anni non compiuti, ansima. È stata una fatica venirsene quassù, costone ripido, arrampicata per capre... È notte senza luna oltre la cresta di Perd’e Marmuri. Vento, solo un filo ma pungente, risale dal fondo della gola... Emilio, infreddolito, si rannicchia, il fucile tenuto per la canna”.
“Siamo nella boscaglia di Armungia, remoto villaggio tra i monti del Gerrei, Sardegna sudorientale. Paese in cima a un’altura... Dalla sommità, al posto della chiesa parrocchiale, come altrove, domina una costruzione conica d’arte ciclopica: un nuraghe di dodici metri”.
Nel cuore dei soci CAI di Sardegna, tutto questo si intreccia. La mattina del 6 ottobre, saranno in molti ai piedi dell’antico altopiano di Villasalto, tra la miniera di Su Suergiu e i monti Genis e Arrubiu. Gelosi custodi del villaggio/necropoli di Gea Romana, di origine romano-imperiale, con strutture abitative in scisto e calcare, le antiche genti testimoniano la dura vita mineraria e il culto dei morti lungo la dorsale orientale del Monte Arrubiu. Dalla presenza neolitica fino all’età moderna, l’antropizzazione è diffusa, testimoniata dal percorso museale del paese: da Sa Domu de is Ainas al Museo Emilio e Joice Lussu, fino alla Bottega del fabbro.
Gli itinerari sotto gli scarponi degli escursionisti partono da Villasalto, dove ha inizio il Sentiero Italia. Si attraversano campi coltivati, macchia mediterranea e i silenzi del complesso minerario di Su Suergiu, un tempo luogo di sudore e attività estrattiva. Ancora oggi, la memoria rende omaggio chiamandolo: "Sentiero dei minatori".
Il Rio Su Sessini segnerà il confine verso la periferia di Armungia. "Da qui, Armungia, paese di Lussu, scuote davvero i sentimenti, unisce la storia vissuta e il Sentiero Italia CAI con Trieste", dice Pier Francesco Boy, Presidente del CAI Sardegna.
Nato forse solo dalla passione, questo cammino sulle tracce del Tenente Lussu intreccia la storia della Sardegna con quella d'Italia, scolpita nella pietra.