 Foto Instagram Natalya Belyankina
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Foto Instagram Natalya BelyankinaRientrati in sicurezza al campo base, gli alpinisti russi che hanno realizzato la prima ascensione del Manaslu per una nuova linea sulla difficile parete sud‑ovest iniziano a raccontare cosa è successo sulla montagna. La squadra, composta da Andrey Vasiliev, Sergey Kondrashkin, Kirill Eizeman, Vitaly Shipilov e Natalya Belyankina, ha infatti affrontato condizioni estreme a causa del maltempo, tanto che per alcuni giorni si è temuto per la loro incolumità.
L’alpinista Natalya Belyankina è una delle prime a voler raccontare quanto accaduto, e l'ha fatto condividendo il suo resoconto personale sui suoi profili social.
 
Il racconto di Natalya Belyankina
Il 22 ottobre abbiamo compiuto la prima salita della parete sud‑occidentale del Manaslu.
Ci sono ascensioni che riescono bene, altre che sono formative, utili per fare esperienza. E poi ci sono ascensioni che ti cambiano la vita e entrano nella storia dell’alpinismo.
Non mi sono mai considerata un’atleta eccezionale. Un po’ qui, un po’ là. Buone qualità per essere un “numero due”, come si dice in alpinismo. Posso camminare a lungo in quota, arrampicare su corde fisse, trasportare carichi pesanti. Non credo di distinguermi tra gli alpinisti d'alta quota. Alcuni sono più veloci, più alti, più forti. E così via.
Ma Andrey Vasiliev ha deciso di credere in me e mi ha invitata a far parte della sua squadra: la più forte in Russia per l’alpinismo d’alta quota.
Due mesi di lavoro, cinque persone diverse, cinque personalità: il loro lavoro comune ha portato al successo.
Non tutto è andato come previsto. L'Inrich è impazzito, cadevano pietre, valanghe, seracchi. Abbiamo fatto bivacchi seduti, sofferto il freddo, e condiviso l’ultima barretta divisa tra cinque persone. Ma grazie al professionalismo, alle parole giuste al momento giusto (“Allora così, ora risolviamo”) e a un po’ di senso dell’umorismo, ce l’abbiamo fatta.
Ragazzi: Andrey Vasiliev, Kirill Eizeman, Sergey Kondrashkin, Vitaly Shipilov – grazie! È un onore camminare con ciascuno di voi.
Grazie anche agli amici e ai familiari che hanno seguito ore e ore la posizione dell'Inreach sulla mappa, scrivendo, aspettando e creando chat per trasmettere notizie e informazioni sul meteo.
Ce l’abbiamo fatta. Siamo tornati a casa stanchi, magri e un po’ sferzati dal vento, ma felici.