Marco Sappa e Marco Ghisio hanno realizzato la prima ripetizione e la prima salita in libera della via “L’Amitié” sul Pilastro Roberto Ferraris del Cervino. L’itinerario, aperto nel 2021 da François Cazzanelli, Francesco Ratti e Marco Farina, si sviluppa per 650 metri su 16 tiri, con difficoltà fino a 8a/+ max e 7a obbligatorio. Pubblichiamo qui di seguito il racconto del ripetitore, Marco Ghisio.
Selfie in vetta. Foto di Marco Sappa e Marco Ghisio
Durante la salita. Foto di Marco Sappa e Marco Ghisio
Topo della ripetizione. Foto di Marco Sappa e Marco Ghisio
Topo della ripetizione. Foto di Marco Sappa e Marco Ghisio
Durante la salita. Foto di Marco Sappa e Marco Ghisio
Durante la salita. Foto di Marco Sappa e Marco Ghisio
Durante la salita. Foto di Marco Sappa e Marco Ghisio
Durante la salita. Foto di Marco Sappa e Marco Ghisio
Durante la salita. Foto di Marco Sappa e Marco GhisioIl Cervino è una montagna affascinante e lo è sempre stato per tutte le generazioni di alpinisti, per quelli di Cervinia in particolare che sicuramente hanno con lui un rapporto speciale, ma non solo.
Sarà che, a differenza delle altre cime importanti delle Alpi occidentali, lui è lì da solo a dominare incontrastato la vallata. Il triangolo con quella punta un po’ smussata, visto da Cervinia, assomiglia alla montagna che i bambini disegnano, ma anche guardandolo dagli altri lati ogni faccia risulta attraente, ancor di più se sai che vie corrono lungo le pareti e alla storia di queste salite, da Carrel, ai fratelli Schmid fino a Bonatti.
Come sappiamo, la Gran Becca non è principalmente famosa per le sue vie su roccia, ma sul versante sud corrono una serie di itinerari di arrampicata, alcuni più classici e altri aperti negli ultimi 20 anni in chiave moderna, da Gabarrou e Cazzanelli e soci, che conservano ancora un sapore di avventura. Poche informazioni, uso sapiente degli spit, roccia da ottima a dubbia e assenza di ressa.
Io avevo già percorso “Padre Pio prega per tutti” e ne avevo un ottimo ricordo. Mi sarebbe piaciuto tornare e anche Marco sembrava interessato, non essendo mai stato lì. Ci cade l’occhio su L’Amitié, aperta da Cazzanelli, Ratti e Farina nel 2021, mai ripetuta ma sulla carta con il giusto carattere sportivo, anche se siamo sul Cervino e non proprio in falesia, per divertirsi.
Non è facile per me e Marco incastrare la salita e le cose si complicano quando individuiamo alcune finestre utili. Il giorno prima una bella nevicata a bassa quota rovina i piani, così arriviamo a fine agosto un po’ delusi e un po’ arrabbiati, poiché l’estate sta finendo e ci vediamo con poche speranze. L’ultimissima speranza la riponiamo in martedì 26 agosto, un po’ perplessi visto il meteo sempre instabile dell’ultima settimana.
Partiamo alla volta del Duca degli Abruzzi lunedì sera in bici, per essere il più vicini possibile l’indomani e sfruttare al massimo le ore mattutine, che promettono il meteo migliore. Temiamo di finire in mezzo alle nuvole nel pomeriggio, come successo a Franz anni prima, rischiando di compromettere l’arrampicata. Alle 7.30 siamo alla cengia di attacco, con i primi raggi che colpiscono la parete.
Parto io e, come promesso, tiro tutta la via fino alla base del tiro da liberare, il terzultimo. La prima parte segue una facile serie di placche e muretti, per poi raddrizzarsi man mano che ci si avvicina allo scudo, dove un bel diedro di 7a dà inizio alle danze. Tutto procede secondo i piani e alle 11 siamo alla base del tiro da liberare. Siamo a 3.800 metri, un po’ fiatone si fa sentire, almeno per me che sono meno acclimatato, e il muro davanti a noi si prospetta come uno dei tiri duri più alti delle Alpi.
Il tiro che oppone un duro boulder a metà, seguito da un fisico traverso verso sinistra che porta in un diedro ancora ostico, si lascia addomesticare con un paio di tentativi di Marco. Finalmente anche il Cervino ha il suo 8a!
Due tiri ci separano dalla cima del pilastro, che raggiungiamo alle 13.30.
Una via veramente entusiasmante, aerea, un’arrampicata fantastica con una chiodatura perfetta che permette di tirare al massimo. Complimenti a François, Francesco e Marco per questo gioiellino.