Changla Khang West: una prima ascensione per Benjamin Lieber e Alex Hansen

Nel remoto ovest del Nepal, Benjamin Lieber e Alex Hansen firmano la prima ascensione del Changla Khang West, in stile alpino. Una spedizione esplorativa complicata dal maltempo.

Il 3 novembre scorso, gli statunitensi Benjamin Lieber e Alex Hansen hanno firmato la prima ascensione del Changla Khang West (6233 metri), una montagna localizzata nell'estremo ovest nepalese. I due alpinisti sono riusciti a effettuare l'ascensione salendo lungo la cresta sud-ovest in stile alpino.

Parliamo di una cima che si trova in una zona raramente visitata della regione del Karnali, non lontano dal confine tibetano. Insomma, una spedizione all'insegna dell'esplorazione. “Il sogno ha sempre le stesse sfumature: andare lontano, vedere un posto nuovo, viverlo con scarponi e guanti e salire in alto su una montagna - ha scritto Lieber sui suoi canali social, descrivendo la spedizione -. Indicare un punto sulla mappa e dire: ‘Ci vediamo lì la prossima settimana’".

 

La salita

Dopo un lungo trekking fino al ghiacciaio Lachama, Lieber e Hansen hanno allestito il campo base e dedicato i primi dieci giorni alla ricognizione delle valli circostanti. L’area era stata scelta anche grazie alle informazioni ricevute da precedenti spedizioni, tra cui quelle di Paul Ramsden e Mick Fowler, protagonisti nel 2015 di una apertura sul vicino Gave Ding.

A complicare le operazioni dei due alpinisti è stato il meteo di quest'autunno nepalese, che ha messo alla prova la pazienza del team. “Abbiamo perso quasi una settimana aspettando che passassero tempeste di neve e forti venti - racconta Lieber - Alla fine, con il tempo che scorreva veloce, abbiamo deciso di puntare sul Changla Khang West".

La salita si sviluppa lungo una via di circa 1200 metri, con difficoltà valutate WI4 e M4, percorsa interamente in giornata. La parte iniziale alterna speroni rocciosi e canali di neve ripida, fino a raggiungere una cresta affilata e continua, che ha accompagnato i due quasi fino in vetta. Vetta che hanno raggiunto dopo aver superato alcune fasce rocciose “Pensavamo di dover lottare con la roccia. Invece, guardando dentro un camino, abbiamo trovato ghiaccio perfetto. L’uscita è stata tutt’altro che tranquilla, ma poco dopo eravamo in cima”.

In cima “È stato epico. Un punto di osservazione davvero speciale”.

La spedizione, durata poco meno di un mese, è stata un vero e proprio viaggio con “Domande continue, decisioni da prendere ogni giorno, dall’arrivo a Kathmandu fino al ritorno. È questo che rende le spedizioni così affascinanti, soprattutto in un’area così poco frequentata”. Ma è anche una bella storia, che riporta alla scoperta di un'Himalaya che offre ancora tanto spazio, da esplorare e scoprire, lontano dalle rotte della frequentazione di massa, che intasa poche famose vallate, lasciando in silenzio molti altri territorio. Luoghi dove l’alpinismo torna a essere soprattutto avventura, esplorazione e condivisione.