Chiappera rinasce con Noah: dopo 37 anni una nuova vita nel borgo della Valle Maira

Erano 37 anni che a Chiappera, ultimo borgo abitato dell'Alta Valle Maira, non nascevano bambini. L'arrivo del piccolo Noah dona al paese nuova speranza.

Chiappera, piccola frazione del comune di Acceglio (CN), in Piemonte, ha guadagnato negli anni l’appellativo di “ultimo borgo abitato dell’Alta Valle Maira". La borgata alpina, situata a 1645 metri di quota, tra le vette delle Alpi Cozie, è arrivata negli anni a contare solo una manciata di abitanti, letteralmente. 

Fino a pochi giorni fa, gli abitanti del paese erano infatti 5. Una sola famiglia, impegnata nella gestione di una azienda agricola, “La Provenzale”, in cui si allevano  bovini, caprini, ovini ed animali da fattoria e funge anche da struttura ricettiva, e del bar del paese, il “Bar Maria”. Ma il 29 luglio, gli abitanti di Chiappera sono diventati 6, grazie alla nascita del piccolo Noah, primogenito di Marzia Fenoli e Roberto Mandrile. Erano 37 anni che in paese non si registravano nuove nascite. Ultimo nato, prima dell’arrivo di Noah, era infatti lo zio Fabrizio, classe 1988.

 

Noah, un nome simbolo di rinascita

Noah, come raccontano i neogenitori alla redazione de La Stampa, è nato lo scorso 29 luglio presso l’ospedale di Santa Croce a Cuneo, “piccolino ma sano come un pesce”, pesando poco più di 2 chili e mezzo. Una gravidanza non facile, in quanto mamma Marzia ha dovuto affrontare in passato problemi di salute, che avrebbero potuto esporre la gestazione a rischio. 

Per il bambino è stato scelto un nome di origine ebraica, il cui principale significato è “quiete" o "conforto". Un nome noto a livello internazionale, in quanto legato al personaggio biblico di Noé (trasposizione italiana di Noah), il patriarca che, secondo l'Antico Testamento, costruì l'arca per salvare se stesso, la sua famiglia e le specie animali, dal Diluvio universale, e per preservare la vita sulla Terra dopo il Diluvio stesso. 

La scelta del nome, come raccontato da Marzia a La Stampa, è effettivamente da legarsi al ruolo svolto dal personaggio biblico. Noah è stato scelto per due ragioni: il suo bel suono e il rimando a un senso di rinascita e salvezza. Questo è ciò che il piccolo Noah rappresenta per Chiappera, un nuovo inizio per un paese destinato, come tante altre località alpine e appenniniche, a uno spopolamento progressivo.

Marzia e Roberto hanno piena intenzione di impegnarsi per invertire la rotta del destino di Chiappera. In primo luogo, decidendo di restare nella borgata tutto l’anno, in barba alla carenza di servizi e alle difficoltà che, scendendo a valle, si troverebbero a non dover affrontare. A partire dai freddi inverni, che significano anche alti costi per riscaldarsi. O ancora alla ridotta disponibilità di servizi sanitari. La farmacia è infatti aperta in paese solo 2 giorni a settimana in inverno, così come l’ambulatorio medico. 

In futuro Noah dovrà poi andare a scuola, affrontando 15 km di strada, fino all’istituto più vicino, che è attualmente situato a Prazzo. Una bella sfida, che Marzia e Roberto sono però pronti ad affrontare con tenacia, nella piena convinzione che al figlio mancheranno sì alcuni servizi offerti ai bambini di città, ma avrà a sua disposizione tanta natura. E quando sarà cresciuto abbastanza da prendere decisioni in autonomia, potrà decidere se restare a Chiappera o andare via. “Una casa qui ce l’avrà sempre – dichiarano i genitori - . Lo lasceremo libero di decidere e di fare quello che più gli piace. L’importante è che sia felice”.