Cima delle Vacche è una sommità modesta, ma la sua posizione, a ridosso del Monte Cavallo e isolata con vista aperta sul lato dell’Alpago la rende una meta ambita in tutte le stagioni, anche in inverno con le ciaspole o con gli sci. La salita segue una divertente, anche se a tratti faticosa, cresta che non presenta difficoltà tecniche. La vetta, grazie alla sua forma pressoché piramidale, è ben distinguibile un po’ da tutta la Valbelluna.
L'avvicinamento
Per chi raggiunge l’Alpago con la A27 Mestre-Belluno si deve prendere l’uscita Fadalto-Lago di Santa Croce e quindi proseguire per circa 15 km in direzione Farra d’Alpago. Seguire le indicazioni per Broz e Sant’Anna e salire quindi verso Malga Pian Grande, fino a un ampio parcheggio dove si lascia l’auto.
Il percorso
Da Pian Grande seguire la strada asfaltata in direzione nord, quindi una comoda carrareccia nel bosco che porta a Malga Pian Laste (1277 m). Ignorato il segnavia 926 per il Rifugio Semenza, avanzare ancora sulla sterrata fino a quota 1343 m, dove un cartello non troppo visibile indica a destra “Cima Vacche”.
Risalire nel bosco lungo quella che è nota come Costa Schienon, ossia la cresta occidentale della Cima delle Vacche. Salendo la vegetazione si dirada lasciando spazio a vedute sempre più ampie, finché un ultimo strappo finale porta fino alla croce di Cima delle Vacche, a 2058 m di quota. La salita richiede circa 3 h.
Il panorama è molto ampio, esteso fino alle Pale di San Martino, al Civetta, al Pelmo e alla Schiara. In basso lo sguardo tocca la Valbelluna, il Lago di Santa Croce e parte del Cansiglio. Vicine troneggiano imponenti la Cima Lastè e la cresta che si allunga al Cimon del Cavallo (Cima Manera per i Friulani), massima elevazione dell’Alpago. Impressionante lo scivolo roccioso del Cimon di Palantina.
Il rientro avviene sullo stesso percorso in circa 2 h.