Cinciallegra © Wikimedia CommonsLa processionaria del pino (Thaumetopea pityocampa) rappresenta una minaccia crescente per le foreste e gli escursionisti. Questo lepidottero defogliatore, noto per i suoi bruchi dai peli urticanti, può causare gravi danni agli alberi e rappresenta un pericolo per la salute umana e animale. Il riscaldamento globale ha favorito la diffusione di questa specie anche ad altitudini elevate, come documentato nel Parco nazionale della Sila, dove i nidi sono stati osservati fino a 1900 metri.
In risposta a questa emergenza, si stanno esplorando metodi di controllo biologico. Tra questi, l'installazione di nidi artificiali per uccelli insettivori, come le cince (cinciallegra, cincia mora, cincia bigia e cinciarelle), si è rivelata una strategia promettente. Questi uccelli, infatti, si nutrono delle larve della processionaria, contribuendo a ridurne la popolazione. In particolare, la cinciallegra è stata osservata mentre forava i nidi della processionaria per nutrirsi delle larve all'interno. L'installazione di cassette-nido è una pratica semplice ed efficace. Secondo la LIPU, queste strutture dovrebbero essere collocate in autunno o inverno, prima del periodo riproduttivo degli uccelli, per favorirne l'occupazione. Le cassette-nido vanno posizionate a un'altezza di almeno 2-3 metri, in luoghi tranquilli e protetti, come boschi, parchi e giardini, evitando l'esposizione diretta al sole e alle intemperie.
Così facendo non solo si controlla la popolazione di processionaria, ma ai aiuta anche la conservazione della biodiversità, offrendo rifugio a specie utili per l'equilibrio degli ecosistemi forestali.
Le cince
Piccoli, vivaci e instancabili, le cince sono uccelli insettivori della famiglia dei Paridi, protagonisti inattesi nella lotta alla processionaria del pino. Tra le specie più diffuse nei boschi italiani troviamo la cinciallegra, la cincia mora, la cincia bigia e la cinciarella. Durante il periodo riproduttivo, le cince intensificano la ricerca di insetti per nutrire i propri piccoli, arrivando a consumarne anche centinaia ogni giorno. Un comportamento che le rende preziosi alleati ecologici nella difesa dei nostri boschi. Sono infatti attenzionate per la gestione di numerosi parassiti delle piante, non solo della processionaria.