Cortina, torna la cascata della Tofana di Rozes

A Cortina d’Ampezzo è tornata la cascata della Tofana di Rozes, spettacolare segnale naturale del disgelo. Dopo settimane di freddo in quota, l’estate si annuncia con uno degli eventi più iconici delle Dolomiti.
La cascata della Tofana di Rozes

Dopo un mese di aprile segnato da tardive nevicate in quota, è riapparsa a Cortina d’Ampezzo la cascata stagionale della Tofana di Rozes, spettacolo naturale tra i più iconici delle Dolomiti. Il primo maggio, puntuale come una promessa mantenuta dalla natura, lo zampillo d’acqua si è staccato dalla parete della Tofana, annunciando visivamente l’arrivo della stagione estiva. La cascata, che sgorga temporaneamente ogni primavera dalla parete sud della Tofana di Rozes (3225 metri), è da sempre considerata dagli ampezzani un segno tangibile dell’inizio del disgelo. La lunga colonna d’acqua che precipita per centinaia di metri lungo le verticali dolomitiche è ben visibile anche dal centro cittadino, regalando uno degli scorci più suggestivi della “Regina delle Dolomiti”.

Secondo il Servizio Glaciologico Veneto, le temperature notturne ancora sotto lo zero e le precipitazioni nevose di metà aprile hanno ritardato di quasi un mese la comparsa della cascata, che negli ultimi anni era apparsa già tra fine marzo e i primi giorni di aprile. Quest’anno, invece, il ritorno è avvenuto solo con l’aumento deciso delle temperature nell’ultima settimana dello scorso aprile. Dal punto di vista geologico, la cascata è alimentata dalla fusione delle nevi e dei ghiacci stagionali che ricoprono l’altopiano sommitale della Tofana di Rozes. Quando il sole torna a battere con costanza sulla montagna, l’acqua inizia a filtrare tra le fratture delle rocce e precipita a valle creando una vera e propria colonna liquida visibile anche a grande distanza.

Un fenomeno effimero che dura poche settimane ma richiama ogni anno escursionisti, fotografi e appassionati di natura. Già nella giornata del primo maggio, diversi turisti si sono dati appuntamento nei pressi del rifugio Dibona e lungo il sentiero che porta verso il Col dei Bos per godersi lo spettacolo.