Dal Cimon della Pala al MUSE: il Bivacco Fiamme Gialle trova una nuova casa

Dalle rocce del Cimon della Pala alla terrazza del MUSE: lo storico bivacco Fiamme Gialle diventa un exhibit museale. Un viaggio che racconta mezzo secolo di alpinismo e memoria delle Dolomiti.

Dopo oltre mezzo secolo trascorso a 3005 metri di quota sulla Spalla del Cimon della Pala, nel cuore delle Pale di San Martino, il celebre Bivacco Fiamme Gialle ha intrapreso un viaggio straordinario: dalle vette dolomitiche fino alla terrazza panoramica del MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dove diventerà un nuovo exhibit permanente dedicato al rapporto tra uomo, montagna e ambiente.

Lunedì 3 novembre la storica struttura è stata trasportata dapprima in elicottero fino a Passo Rolle, quindi caricata su un camion del Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento e infine issata, grazie a una gru, sulla sommità del museo. Qui sarà presto visitabile dal pubblico, ricostruita fedelmente con le otto brande e le coperte originali, per restituire l’atmosfera autentica delle notti in alta quota.

 

Un simbolo di alpinismo e memoria

Inaugurato nel 1968, il Bivacco Fiamme Gialle era stato progettato secondo il modello “Berti”, ideato dall’ingegner Giorgio Baroni negli anni Venti, e realizzato grazie alla collaborazione tra la Sezione CAI Fiamme Gialle, vari enti territoriali e la Fondazione Antonio Berti di Padova.
La piccola costruzione in lamiera rossa, di circa otto metri quadrati, ha offerto per decenni riparo e conforto ad alpinisti ed escursionisti che affrontavano le pareti del Cimon della Pala, diventando un punto di riferimento per la comunità alpinistica e per la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo, che lo utilizzava anche per le proprie attività formative.

Dal rifugio alle vette del museo

“Dalla vetta delle Dolomiti alla vetta del museo, il viaggio del bivacco rappresenta la permeabilità di un MUSE che si rinnova costantemente, dialogando con il territorio e le sue storie” ha commentato il direttore del MUSE, Massimo Bernardi, che ha seguito da vicino l’operazione di trasporto e installazione.
L’arrivo del bivacco segna un passo importante nel percorso di rinnovamento degli spazi espositivi permanenti, che punta a raccontare in modo sempre più contemporaneo e interattivo il legame tra scienza, natura e società.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento, la Guardia di Finanza e la Sezione CAI Fiamme Gialle. Presenti al momento dell’installazione anche gli assessori Francesca Gerosa (Istruzione, cultura, giovani e pari opportunità) e Roberto Failoni (Artigianato, commercio, turismo), che hanno sottolineato come “una nuova e importante testimonianza della vita in montagna entri ora a far parte dell’allestimento del MUSE”.

Anche il Colonnello Sergio Lancerin, comandante della Scuola Alpina della Guardia di Finanza e presidente della Sezione CAI Fiamme Gialle, ha evidenziato il valore simbolico dell’operazione: “Donare il nostro storico bivacco al MUSE significa conferire valore museale a una struttura che ha rappresentato, per oltre cinquant’anni, un punto di incontro tra formazione militare, cultura alpinistica e soccorso. Migliaia di visitatori potranno ora scoprirne la storia e immaginare le imprese di chi vi ha trovato riparo e conforto in alta quota”.

Con la sua inconfondibile sagoma rossa, il Bivacco Fiamme Gialle diventa ora parte integrante del percorso dedicato alle alte vette, al quarto piano del museo. Un simbolo di resistenza, solidarietà e passione per la montagna, che dal cuore delle Dolomiti approda nel centro di Trento per continuare a raccontare, a nuove generazioni, la storia dell’alpinismo e del rapporto tra uomo e natura.