Lorenzo Barone © Facebook Lorenzo BaroneHa attraversato la Siberia in bici, d'inverno. Ha pedalato dal Sud Africa a Capo Nord, si è mosso per centinaia di chilometri nelle terre polari, trainando una slitta con tutto l'indispensabile per sopravvivere. Lorenzo Barone, 28 anni, originario di San Gemini, in Umbria, ha annunciato pochi giorni fa il suo prossimo progetto attraverso un post su Instagram: seguire la “Via della sabbia”. L’idea nasce da un fenomeno naturale sorprendente: ogni anno, milioni di tonnellate di sabbia del Sahara attraversano l’Oceano Atlantico spinte dai venti, per depositarsi infine nella foresta amazzonica, arricchendola di preziosi nutrienti. “Una polvere sottile, quasi invisibile, che attraversa i continenti e nutre la vita” ha scritto Barone. "Senza questa polvere, ricca di fosforo e altri nutrienti, l’Amazzonia, il polmone verde del pianeta, non sarebbe ciò che è".
Quattro ecosistemi e un viaggio
Barone ha deciso di trasformare questa connessione naturale in un’avventura umana, percorrendo fisicamente il tragitto compiuto dalla sabbia. Il viaggio, che partirà a ottobre 2025, lo porterà ad attraversare quattro tra i più estremi ecosistemi della Terra: il Sahara, l’Atlantico, l’Amazzonia e le Ande. Il tutto senza motori, usando solo mezzi sostenibili: bicicletta, barca a remi, trekking e canoe tradizionali. “Tenterò di attraversare quattro dei più grandi ed estremi ecosistemi del nostro Pianeta” ha spiegato Barone. "Un legame invisibile che attraversa continenti".
Lorenzo Barone nel deserto © Facebook Lorenzo BaroneLe tappe della spedizione
Il percorso sarà suddiviso in quattro fasi:
Attraversamento del Sahara in bicicletta, passando da Tunisia, Algeria e Mauritania;
Traversata atlantica in barca a remi, in completa solitaria, per circa tre mesi;
Esplorazione dell’Amazzonia tra Guyana e Brasile, alternando trekking, bici e canoe indigene;
traversata delle Ande, attraverso Bolivia, Cile e Argentina, fino a raggiungere il Llullaillaco del Salado, il secondo vulcano attivo più alto al mondo con i suoi 6723 metri.
Una spedizione con una logistica complessa. “Ci sto lavorando da un anno e ancora c’è tanto da fare” ha spiegato Barone. "Anche se la paura non manca, la vita è solo una e sento che il momento di provarci è arrivato. Non sarà facile, ma forse, proprio per questo, sarà indimenticabile".
Oltre all’impresa sportiva, Barone lancia un messaggio forte e urgente. In un mondo diviso da conflitti, interessi e disconnessioni, la natura ci insegna che tutto è interconnesso. “Voglio dimostrare che nonostante le divisioni e i conflitti, c’è un equilibrio naturale che dobbiamo imparare a riconoscere e proteggere” ha scritto.