Dal Trentino alla Valle d'Aosta: "MontagnaLibri" torna al Forte di Bard

Fino al 6 gennaio 2026 il Forte di Bard ospita la mostra itinerante "MontagnaLibri", vetrina internazionale dell’editoria di montagna, promossa in collaborazione con il Trento Film Festival.

Il Forte di Bard, in Valle d'Aosta, si conferma un polo culturale di riferimento per la cultura alpina, ospitando per il periodo delle festività natalizie la mostra itinerante MontagnaLibri, vetrina internazionale dell’editoria di montagna, promossa in collaborazione con il Trento Film Festival

Fino al 6 gennaio 2026, i visitatori del Forte potranno ammirare una nuova selezione di titoli dedicati al mondo della montagna, esposti nelle sale del Museo delle Alpi. L’accesso alla mostra è incluso nel biglietto d’ingresso del Museo. L’orario di visita, previsto tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 20.00, subirà modifiche nei giorni del 24 dicembre 2025 (Vigilia di Natale), 25 dicembre 2025 (Natale, museo chiuso tutto il giorno), 31 dicembre 2025 (10.00 - 18.00) e 1 gennaio 2026 (14.00 - 20.00).

 

MontagnaLibri, l'Evento Itinerante del Trento Film Festival

MontagnaLibri è l’annuale esposizione libraria organizzata dal Trento Film Festival, che dal 1952 accompagna il pubblico alla scoperta delle montagne attraverso il cinema ma non solo. Nata nel 1987, questa mostra offre agli appassionati la possibilità di consultare liberamente le novità editoriali degli ultimi 15 mesi, relative a una vasta gamma di argomenti, tra cui montagna e terre alte, esplorazione e avventura, cambiamento climatico, natura e cultura alpina. 

L'evento non si ferma a Trento, ma vanta un carattere spiccatamente itinerante e internazionale. La rassegna MontagnaLibri fa tappa a Bolzano nel mese di giugno, a Briga in Svizzera nel mese di novembre, dove fin dal 2003 ha dato vita al seguitissimo BergBuchBrig, e infine, sotto le Festività Natalizie, diventa dal 2023 uno degli appuntamenti che animano il Forte di Bard

“Ci fa particolarmente piacere consolidare il rapporto di collaborazione con il Trento Film Festival, evento di riferimento della cultura alpina che propone accanto alla selezione cinematografica questo appuntamento dedicato al mondo dei libri che diventano tramite per legami profondi che valicano montagne e confini”, ha commentato la Presidente del Forte di Bard, Ornella Badery, in occasione del lancio dell'edizione 2025/2026.

 

Un anniversario storico: 20 Anni del Forte di Bard come polo culturale

La chiusura dell’esposizione di MontagnaLibri nel mese di gennaio segnerà un momento di passaggio verso un’altra celebrazione fondamentale. Nel 2026 il Forte di Bard compie infatti 20 anni di attività come polo culturale delle Alpi occidentali. La cerimonia per festeggiare questo importante traguardo, raggiunto dopo un rilevante intervento di restauro che ha coinvolto la fortezza sabauda e il borgo medievale di Bard, è in calendario il prossimo 13 gennaio, alle ore 18. 

Il Forte di Bard, imponente fortezza di sbarramento situata all'imbocco della Valle d'Aosta, ha una lunga storia che si snoda tra guerra, distruzione e rinascita. Le prime attestazioni di un insediamento fortificato, sul promontorio roccioso a strapiombo sulla Dora Baltea, risalgono attorno all'anno 1000. La rocca apparteneva allora al Visconte di Aosta Boso, i cui discendenti riuscirono a mantenere la signoria su Bard fino al XIII secolo. 

Nel 1242 il castello fu infatti espugnato da Amedeo IV di Savoia, passando in tal modo sotto il dominio sabaudo. Nel 1600 la struttura divenne presidio delle forze del Ducato di Savoia in Valle d’Aosta e fu protagonista di diversi episodi militari. Il più noto è l’assedio del 1800 da parte dell’esercito napoleonico che, per sorprendere l’esercito austro-piemontese nella Pianura Padana, scelse di svalicare le Alpi attraverso il Gran San Bernardo. Nella loro discesa verso la Pianura, i francesi si trovarono a dover superare lo sbarramento del Forte, presidiato dalle truppe austriache. La difesa fu strenue ma infine il comandante del Forte,  Stockard von Bernkopf , fu costretto a firmare la resa.

Napoleone, alquanto irritato dalla resistenza opposta all’avanzata del suo esercito, decise di radere al suolo la fortezza. Nel timore di nuove aggressioni francesi, Carlo Felice si fece promotore della ricostruzione, che fu affidata all’ingegnere militare Francesco Antonio Olivero. I lavori si protrassero dal 1830 al 1838, sotto la supervisione di un giovane Camillo Benso Conte di Cavour, allora ufficiale del Genio, che descrisse l’esperienza, con ben poco entusiasmo, come un “esilio”.

Fu così realizzato il nuovo Forte, rimasto sostanzialmente immutato, salvo opere di restauro, fino ad oggi. La struttura consiste di tre corpi di fabbrica, disposti su 3 livelli,  tra 400 m e 467 m di quota: in basso l’Opera Ferdinando, che oggi ospita il Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere; nella parte intermedia l’Opera Vittorio, dove si trova Le Alpi dei Ragazzi, spazio destinato a laboratori dedicati al tema del cambiamento climatico nelle aree glaciali; in alto l’Opera Carlo Alberto, al cui primo piano si trova il Museo delle Alpi, che in questi giorni ospita Montagnalibri. All’interno di quest’ultimo corpo sono anche alloggiate le antiche prigioni.

Verso la fine dell’Ottocento, la fortezza aveva ormai perso il suo ruolo strategico militare. Non fu infatti più protagonista di rilevanti episodi bellici e, dapprima usata come bagno penale, fu convertita in deposito di munizioni. Dopo decenni di abbandono, nel 1995 ne fu avviato il restauro, grazie al contributo finanziario del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo di Rotazione Statale nell’ambito della riconversione delle aree in declino industriale. 

Un investimento corposo, che ha portato alla trasformazione della fortezza in un moderno polo culturale, un "centro di interpretazione, valorizzazione, diffusione e comunicazione della cultura alpina", come si legge sul sito ufficiale del Forte, sede di prestigiose mostre ed eventi nazionali e internazionali.