Benjamin VédrinesSpulciando la Big List delle salite da cui verrano scelti i Piolet d'Or, oltre alle molte salite italiane spiccano i nomi dell'ultrarunner catalano Kilian Jornet e del duo francese formato da Léo Billon e Benjamin Védrines. I tre sono stati inseriti in una categoria nuova, chiamata “Performance in the Alps”. Per Kilian si tratta anche della prima volta in cui viene menzionato tra i papabili vincitori dell'Oscar dell'alpinismo.
Ma non si tratta solo di un riconoscimento personale, quanto di una nuova visione dell'alpinismo contemporaneo che sta ampliando sempre più i suoi orizzonti. Questa nuova categoria parla infatti di performance sportiva in ambiente alpinistico. Parla di salite che fondono velocità, autonomia, resistenza e ed esperienza. Atleti con uno spiccato spirito esplorativo che sanno coniugare l'aspetto puramente sportivo con la conoscenza e l'etica alpinistica.
“Alpine Connections”
La candidatura di Kilian Jornet si basa sul progetto “Alpine Connections”: gli 82 Quattromila delle Alpi concatenati in 19 giorni, percorrendo 1207 cjilometri e affrontando 75344 metri di dislivello positivo. il tutto in autosufficienza muovendosi esclusivamente a piedi o in bici, senza uso di mezzi motorizzati.
La nomination di Jornet non è solo per aver salito tante cime, ma per aver costruito un progetto organico, ambizioso e coerente, che ridefinisce una dimensione moderna dell’alpinismo nelle Alpi: non solo vetta, ma percorso, connessione, e trasformazione.
Trittico The Drus-Les Droites-Grandes Jorasses
La scelta di inserire Léo Billon e Benjamin Védrines nella Big List si fonda invece su una delle imprese più interessanti e coerenti dell’alpinismo recente: la realizzazione, in tre giorni, di una trilogia di grandi pareti nord nel gruppo del Monte Bianco. Nel gennaio scorso, i due alpinisti francesi hanno collegato in sequenza le seguenti salite:
La Voie des Guides sulla parete nord dei Drus (850 m, M8+),
la Šimon-Slavik (nota anche come “Rhem-Vimal”, 1.000 m, M7–/M8+) sulla parete nord delle Droites,
e infine No Siesta (1.100 m, M8 e WI6) sulla parete nord delle Grandes Jorasses.
Questo trittico era già di per sé ambizioso: ogni via è notevole per difficoltà, complessità tecnica e impegno logistico. Ma il fatto che sia stato realizzato senza soluzione di continuità rafforza il valore della performance.
La realizzazione dei due francesi si presta quindi perfettamente al criterio che i Piolets d’Or prediligono: non solo una salita difficile, ma una “storia” alpinistica completa.