Dalle grandi pareti alla performance: i Piolets d’Or seguono l’evoluzione dell’alpinismo

I Piolets d’Or 2025 celebrano una nuova visione dell’alpinismo dove la performance diventa parte del linguaggio delle grandi salite. Dalla trilogia delle nord di Billon e Védrines al progetto “Alpine Connections” di Kilian Jornet. Sarà questo il futuro dell’alpinismo?

Spulciando la Big List delle salite da cui verrano scelti i Piolet d'Or, oltre alle molte salite italiane spiccano i nomi dell'ultrarunner catalano Kilian Jornet e del duo francese formato da Léo Billon e Benjamin Védrines. I tre sono stati inseriti in una categoria nuova, chiamata “Performance in the Alps”. Per Kilian si tratta anche della prima volta in cui viene menzionato tra i papabili vincitori dell'Oscar dell'alpinismo.

Ma non si tratta solo di un riconoscimento personale, quanto di una nuova visione dell'alpinismo contemporaneo che sta ampliando sempre più i suoi orizzonti. Questa nuova categoria parla infatti di performance sportiva in ambiente alpinistico. Parla di salite che fondono velocità, autonomia, resistenza e ed esperienza. Atleti con uno spiccato spirito esplorativo che sanno coniugare l'aspetto puramente sportivo con la conoscenza e l'etica alpinistica.

 

“Alpine Connections”

La candidatura di Kilian Jornet si basa sul progetto “Alpine Connections”: gli 82 Quattromila delle Alpi concatenati in 19 giorni, percorrendo 1207 cjilometri e affrontando 75344 metri di dislivello positivo. il tutto in autosufficienza muovendosi esclusivamente a piedi o in bici, senza uso di mezzi motorizzati.

La nomination di Jornet non è solo per aver salito tante cime, ma per aver costruito un progetto organico, ambizioso e coerente, che ridefinisce una dimensione moderna dell’alpinismo nelle Alpi: non solo vetta, ma percorso, connessione, e trasformazione.

 

Trittico The Drus-Les Droites-Grandes Jorasses

La scelta di inserire Léo Billon e Benjamin Védrines nella Big List si fonda invece su una delle imprese più interessanti e coerenti dell’alpinismo recente: la realizzazione, in tre giorni, di una trilogia di grandi pareti nord nel gruppo del Monte Bianco. Nel gennaio scorso, i due alpinisti francesi hanno collegato in sequenza le seguenti salite:

  • La Voie des Guides sulla parete nord dei Drus (850 m, M8+),

  • la Šimon-Slavik (nota anche come “Rhem-Vimal”, 1.000 m, M7–/M8+) sulla parete nord delle Droites,

  • e infine No Siesta (1.100 m, M8 e WI6) sulla parete nord delle Grandes Jorasses.

Questo trittico era già di per sé ambizioso: ogni via è notevole per difficoltà, complessità tecnica e impegno logistico. Ma il fatto che sia stato realizzato senza soluzione di continuità rafforza il valore della performance. 

La realizzazione dei due francesi si presta quindi perfettamente al criterio che i Piolets d’Or prediligono: non solo una salita difficile, ma una “storia” alpinistica completa.