Dare voce all’Appennino: successo per la Summer School Unitus sul Terminillo

Una settimana sul Terminillo per imparare a raccontare l’Appennino attraverso parole e immagini. Tra lezioni, incontri ed escursioni, gli studenti hanno trasformato il paesaggio in storie da preservare.
Il panorama delle montagne reatine © Tatiana Marras

Dal 2 al 5 luglio 2025, sul Monte Terminillo è andata in scena la Summer School “Raccontare l’Appennino”, promossa dal Corso di Laurea in Scienze della Montagna e dell’Agricoltura dell’Università degli Studi della Tuscia. Corso di laurea triennale, istituito nel 2015 presso la sede distaccata di Rieti del Dipartimento DAFNE, con l’obiettivo di formare laureati con capacità professionali di analisi, progettazione e gestione dei territori montani e delle loro risorse, con particolare riferimento alla realtà appenninica e mediterranea, che vanta una convenzione in essere con il Club Alpino Italiano, per collaborare sugli sviluppi scientifici legati agli ambienti montani.

 

Una settimana per diventare storytellers d’Appennino

L’iniziativa ha riportato vita tra i corridoi dello storico Centro Appenninico “Carlo Jucci” del Terminillo, situato a circa 1700 metri di quota, a breve distanza dalla località di Campoforogna, diventato per una settimana casa e laboratorio di scrittura per i partecipanti. 

Obiettivo della settimana: apprendere tecniche e strumenti utili a diventare storytellers d’Appennino. 

Gli studenti sono stati accolti nella mattina del 2 luglio dal Prof. Alfredo Di Filippo, Presidente del CdL in Scienze della Montagna e dell'Agricoltura. Dopo un saluto di benvenuto, accompagnato dall’augurio di una buona permanenza in quota, il Professore ha ceduto la parola ai docenti, protagonisti della prima giornata di lezione, finalizzata a fornire agli studenti una introduzione teorica all’ambiente appenninico e al mondo dello storytelling multimediale, con particolare riferimento alla sua applicazione ai territori montani.

A prendere la parola in successione, professionisti della comunicazione ed esperti in ambito istituzionale e di ricerca scientifica: Gianpiero Andreatta (Generale di Brigata e Comandante della Scuola Forestale dei Carabinieri di Cittaducale), Enrico Menduni (Sociologo e saggista), Giovanni Vetritto (Consigliere, Presidenza del Consiglio dei Ministri), Luigi Iozzoli (Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano), Luigi Ariemma (conduttore e autore radiofonico di Radio Capital), Stefano Pozzovivo (Conduttore e autore radiofonico di Radio Subasio), Paolo Di Lorenzo (Giornalista, inviato e conduttore del TG5).

Nel secondo giorno di lezione i partecipanti sono stati introdotti più nel dettaglio allo storytelling multimediale, da parte di due esperti del settore: Elisabetta Zavoli (National Geographic Explorer, fotografa divulgatrice) e Francesco Martinelli (Naturalista e divulgatore scientifico). Il giorno seguente, sotto la guida di Zavoli e Martinelli, gli studenti hanno avuto la possibilità di dedicarsi alle attività pratiche, previste dal corso: una vera e propria immersione nel territorio appenninico, per poterlo raccontare con sentimento. 

Suddivisi in 5 gruppi di lavoro, sono stati chiamati a sviluppare un particolare tema legato all’Appennino, storie del passato e storie contemporanee con profondo legame con il territorio e le sue tradizioni. Muovendosi nell’area del Terminillo e, più ampiamente, del reatino, hanno raccolto testimonianze, informazioni, dati, materiale fotografico, al fine di elaborare un articolo finale, riassuntivo della loro ricerca, composto da parole e immagini. 

L'intervento di Luigi Iozzoli, Comitato Scientifico Centrale © Tatiana Marras

5 piccole grandi storie appenniniche da preservare

Sabato 5 luglio, nella suggestiva cornice dell’Abbazia benedettina di San Salvatore Maggiore, nel comune reatino di Concerviano, le storie raccolte dagli studenti, sono state raccontate al pubblico in sala, mediante proiezione delle immagini collezionate, accompagnate dalla lettura dei testi elaborati. Piccole grandi storie d’Appennino che sono divenute spunto di riflessione su temi di forte attualità, quali l’ecologia, i cambiamenti climatici, la conservazione della natura e i prodotti tipici dell’Appennino.

Una iniziativa che ha dimostrato quanto lo storytelling, il raccontare in maniera efficace un territorio, possa rappresentare non solo un mezzo utile a preservare le memorie di un luogo, ma anche un faro, in grado di accendere l’attenzione del pubblico sui territori montani.