Divieto di arrampicata a Oliana? Un provvedimento da chiarire

Si attendono chiarimenti sul provvedimento emanato dal Governo catalano che prevede limitazioni all'arrampicata sull'iconica falesia di Oliana.

Oliana, l’iconica falesia della Catalogna, è rimbalzata negli ultimi giorni agli onori della cronaca, a seguito del diffondersi della notizia di un divieto di arrampicata istituito nella zona per proteggere preziose pitture rupestri preistoriche. 

A scatenare i timori degli appassionati sul destino della “Mecca" spagnola dell'arrampicata, sulla cui roccia corrono oltre 70 vie che spaziano dal settimo grado fino al 9b+, è un provvedimento pubblicato lo scorso 16 dicembre sui Diari Oficial de la Generalitat de Catalunya, che prevede la delimitazione dell'area di protezione del sito di arte rupestre di Roc del Rumbau, all'interno del quale ricade la celebre parete rocciosa, e la istituzione di una serie di divieti, a protezione del tesoro archeologico e del paesaggio circostante. 

Riconosciuto come Patrimonio Unesco dal 1998, Roc del Rumbau è parte del sito seriale transnazionale denominato "Arte rupestre del bacino del Mediterraneo nella penisola iberica", che protegge oltre 700 siti con pitture rupestri in tutta la Spagna. Allo scopo di preservare questo patrimonio mondiale dell’Umanità, come riportato nell'Accordo governativo emesso dal Dipartimento della Cultura della Catalogna, “è stato definito un poligono irregolare […] la cui superficie totale è di 36 ettari”, comprendente sia terreni pubblici che privati. 

Al punto “2b” del documento, è riportato quanto segue: "Si proibiscono le attività sportive di arrampicata, il campeggio e l'accensione di fuochi nell'area della zona archeologica".

 

Dubbi e incertezze sul divieto di arrampicata 

L’annuncio ha colto di sorpresa in primis gli scalatori locali, come Patxi Usobiaga, che ha lanciato l’allarme attraverso i suoi canali social, richiamando l’attenzione degli appassionati e dei media, su scala internazionale. Da una prima lettura del documento, Usobiaga avrebbe dedotto che il divieto di arrampicata fosse da intendersi esteso a tutti e 36 gli ettari della nuova zona di protezione, definita per preservare il sito archeologico. Una vera “catastrofe”.

 

 

Successivamente, sulla base di una rilettura del documento, il medesimo ha riportato una seconda potenziale interpretazione, che non vedrebbe il divieto esteso all’intera area di protezione (36 ettari) ma solo a una parte di essa, limitata a quelle che, nella mappa diffusa dalle autorità a corredo dell’accordo, sono riportate come coordinate 1-7

Riprendendo il testo del punto “2b” risulta effettivamente evidenziato dal Dipartimento della Cultura, che il divieto riguardi la “zona archeologica", e non l'intera zona di protezione. Nella medesima area risultano vietati campeggio e accensione di fuochi.

Resta da chiarire precisamente quali vie saranno interessate dall'interdizione. Non si esclude che il divieto possa coinvolgere gli accessi a itinerari estremamente celebri, come La Dura Dura, seconda via al mondo a cui è stato proposto il grado di 9b+ (dopo Change in Norvegia), chiodata da Chris Sharma e liberata da Adam Ondra nel febbraio 2013, oppure Le Blond, grande progetto di Chris Sharma dedicato alla memoria di Patrick Edlinger, icona dell'arrampicata francese scomparso nel 2012, considerata una delle linee più difficili al mondo (potenziale 9c), ancora non liberata integralmente.

Attualmente la situazione è di attesa e nel mentre si continua a scalare normalmente. Come evidenziato da Usobiaga, le autorità non stanno procedendo a multare gli scalatori in falesia, nonostante il divieto sia da considerarsi in vigore dal 19 dicembre.

Per gennaio è intanto previsto un incontro tra le parti interessate – consigli comunali di Peramola e Oliana, agenti rurali e i dipartimenti di Cultura e Ambiente, per cercare di chiarire la situazione. All’incontro sono invitati a partecipare anche gli scalatori. “Possiamo ottenere un risultato positivo – afferma speranzoso Patxi – perché credo che noi scalatori, in realtà, non abbiamo colpa in merito alle motivazioni alla base del provvedimento”.

Un ottimismo condiviso dai sindaci di Peramola e Oliana, Joan Puig e Ricard Pérez, che vedono negli scalatori una forma di “turismo silenzioso”, fondamentale per l'economia locale. L'obiettivo comune resta quello di dimostrare che protezione archeologica e ambientale da un lato e arrampicata dall'altro, possano convivere sulla falesia più celebre della Spagna.