Dolomiti luna park: il CAI Veneto chiede una legge contro l’eliturismo

L’indignazione di due alpinisti e l’appello del Gruppo Regionale: “Non siamo contrari all’elicottero, ma serve una regolamentazione chiara per fermare l’abuso turistico”.
© Foto di Elias da Pixabay

Che le Dolomiti, o meglio le montagne, siano diventate il luna park di qualche turista annoiato e facoltoso, è purtroppo una realtà sotto gli occhi di tutti. A denunciarlo, questa volta, sono stati due alpinisti impegnati nell’avvicinamento alla Torre Trieste, nel gruppo del Civetta. Davanti ai loro occhi si è consumata una scena che ha destato indignazione: oltre venti persone elitrasportate sulla cima per poi lanciarsi nel vuoto con paracadute e wingsuit. La “torre delle torri” ridotta a giostra.

L’episodio è solo l’ultimo esempio di una tendenza che negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia, ha investito le Alpi italiane, con le Dolomiti trasformate in palcoscenici per un turismo ad alto impatto ambientale. Si tratta di un fenomeno in crescita: l’eliturismo. Elicotteri utilizzati non per necessità, ma per trasportare turisti verso rifugi, piste, cime e luoghi panoramici. Un turismo veloce, spettacolare e – soprattutto – insostenibile.

La questione si scontra con un vuoto normativo nazionale: in Italia non esiste una legge chiara che regolamenti l’uso dell’elicottero in montagna per fini ludici. Così, tutto viene lasciato alla libera iniziativa di tour operator che promuovono “elitaxi” e voli panoramici persino come biglietto d’ingresso alle Dolomiti Patrimonio UNESCO.

Alla luce delle proteste ricorrenti, il Gruppo Regionale del CAI Veneto ritiene oggi indispensabile l’approvazione di un Regolamento Regionale che disciplini il volo in montagna, sia per la tutela ecologica che per quella acustica. La Regione, sottolinea il CAI Veneto, è responsabile della conservazione degli habitat e della fauna alpina, in particolare delle specie di avifauna più vulnerabili al disturbo aereo. Una denuncia, quella ribadita oggi dai Veneti, che già aveva trovato una ferma posizione da parte della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano e del presidente generale Antonio Montani, che così aveva commentato l'eliturismo in montagna in un comunicato dello scorso 18 agosto: "La posizione ufficiale del Club alpino italiano è fermamente contraria all'utilizzo ludico dei mezzi motorizzati in montagna, primo tra tutti l'elicottero che è sicuramente il più impattante. Tale posizione è data anche dalla convinzione che non è questo il modello di sviluppo turistico che giova alla montagna. Per questo motivo invito fermamente tutte le Sezioni a rispettare le posizioni ufficiali del Sodalizio astenendosi da iniziative inappropriate”.

Il CAI Veneto ribadisce che l’elicottero non è un nemico: rimane uno strumento prezioso per i soccorsi, la sorveglianza del territorio e i rifornimenti ai rifugi. Ma è inaccettabile che venga utilizzato indiscriminatamente per il trasporto di gruppi di turisti con soli fini ricreativi.

“La montagna non può diventare un bene da acquistare” denuncia il CAI Veneto. “Il più pago e più facilmente raggiungo il posto iconico dove scattare il selfie tanto desiderato. Poco importa cosa ci sia dietro, quale storia o quale fatica abbiano custodito quelle pareti. Questo uso selvaggio dei mezzi tecnologici degrada il senso stesso della montagna.”

Il Gruppo Regionale sottolinea inoltre la propria netta contrarietà alla realizzazione di nuovi impianti di risalita e invita il futuro Consiglio Regionale ad aprire al più presto una discussione per una legge che regolamenti l’eliturismo.

Gli obiettivi del CAI Veneto sono chiari: coinvolgere un pubblico sempre più ampio nella conoscenza della montagna, consolidare la collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO, divulgare la cultura dell’ambiente alpino, dire no a nuovi impianti e all’uso turistico dell’elicottero. E, soprattutto, riportare al centro la montagna come ambiente, natura, storia e tradizione, non come mero scenario da sfruttare economicamente.

Con le sue 65 Sezioni e oltre 70 mila soci, il CAI Veneto rappresenta una voce forte e diffusa sul territorio. Una voce che chiede con decisione: è tempo di regolamentare l’eliturismo e restituire dignità alle montagne.